Intervista ad Andrea Crobu: “Chi gioca cash sa quanto è dura swingare”

Apr 15, 2024

andrea crobu enrico camosci intervista

Oggi una giornata dai grandi nomi per gli MTT Domenicali, proprio in occasione delle SCOOP di PokerStars: il Sunday Deep High lo ha vinto Giuliano Bendinelli, mentre il “Lo” è andato in bacheca di Andrea Crobu.

Ne abbiamo approfittato per scambiare quattro chiacchiere con il player sardo, che ci ha raccontato – oltre al torneo – come stanno andando gli ultimi tempi.

 

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Intervista ad Andrea Crobu

Ciao Andrea, complimenti per il risultato! Come al solito, la domanda è: raccontaci il torneo.

“Allora diciamo che quando apro questi tornei low lo faccio per il gusto di aprirli, perché ovviamente su un field così grosso è molto difficile arrivare, devi comunque veramente poter runnare bene, questo non lo metto in dubbio.

Tra un click e l’altro mi sono trovato lì a 100 left con circa 30-40 bui, il field era facilissimo. La cosa bella di questi tornei è che quando arrivi deep sicuramente avrai un field facile dove commetteranno un sacco di errori ICM nelle fasi finali, un field che non ti metterà mai in difficoltà.

È brutto invece quando magari fai una deep run ma chiudi nono o ottavo. Al primo comunque sono 8k, se fai ottavo prendi 300-400 euro che non ti ripaghi neanche un quarto alla sessione o un quinto alla sessione. Un po’ brucia, però ovviamente fa parte di questo lavoro.

Per fortuna sono arrivato super deep dai 30 left in poi ho sempre avuto la leadership. Ho bustato sempre tutti gli short, ho vinto tanti bounty, ho goodrunnato bene sugli showdown, è stato un torneo molto molto liscio, speriamo che sia così anche per i prossimi!”

 

L’ultima intervista con te risale a ottobre, dove runnavi incredibilmente bene. Stai mantenendo il ritmo? 

“Beh, dall’ultima volta che ci siamo sentiti sì, era un ottimo periodo sia cash game high stakes, sia online dove ho vinto tanto. Poi c’è stata la trasferta di Praga dove ho fatto il quinto posto al Mystery… anche se ho ancora molto rammarico perché anche lì partivo chipleader, avevo sicuramente ottimissime chance per vincerlo. Però è arrivato qualche bounty che ha un po’ “tappato” l’EV degli showdown persi.

Poi c’è stato Parigi, anno iniziato molto male, per quanto riguarda le trasferte live dove ho fatto 0 ITM. Ancora prima, a gennaio, ho vinto tanto cash, però dopo Parigi c’è stato solamente il vuoto.

Purtroppo per noi lavoratori di questo gioco ci sono momenti belli, momenti brutti, momenti dove sei felice, momenti dove sei giù di morale, come potrebbe essere il mio.

Dopo Parigi con 0 ITM penso ho avuto – penso – la peggior bad run cash game della mia carriera, è stato un mese e mezzo dove praticamente il 95% delle sessioni le ho perse. Chi gioca a cash game sa quanto è dura swingare tutti i giorni; ovviamente il cash ha meno varianza dei tornei che possono andare male anche per un anno intero.”

 

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“Diciamo che il cash game è più meritocratico ed è per questo che l’ho scelto, però ovviamente anche questo fa parte del lavoro, bisogna sempre tenere duro e penso che il duro lavoro verrà sempre ripagato.

Niente, ovviamente ho fatto la trasferta di Malta dove ho fatto un sesto posto al 1.100, anche lì super rammaricato perché ero chipleader tutto il torneo, e due showdown decisivi (un flip e un 70-30) mi hanno condannato al sesto posto.

Sono molto contento della mia professionalità perché apro i 20 euro come se stessi giocando un EPT, perché comunque anche se si swinga tantissimo bisogna essere sempre professionali e dove puoi fare i soldi devi sempre giocare A-game. Quanto a questo posso buttare un po’ di, come si suol dire, acqua al mio mulino.

Tornando alla domanda: sto tenendo il ritmo? Diciamo di sì, ormai sono 11 anni che viaggio sempre un roller coaster, ho sempre avuto questo stile di gioco e ovviamente studiandolo l’ho aggiustato molto, prima era molto più swingoso. Ovviamente giocando limiti alti si swingano cifre più grosse, quindi devi essere un attimo più abituato mentalmente. Poi certo, quando c’è il mindset un po’ rovinato da altri episodi è sempre difficile approcciare al gioco. Ovviamente vivi molto peggio gli swing e i periodi un po’ brutti, però diciamo che per ora si regge.”

 

Dicevi che i PKO non ti andavano a genio e preferivi i Mystery Bounty. Ora che sono arrivati su Stars li stai giocando di più?

“Allora io essendo ormai un reg vecchia scuola, praticamente 11 anni che gioco, preferisco sempre comunque la formula normal, più che altro perché premia sempre di più le skills.

Già ormai il poker secondo me si è evoluto molto male: ormai con 30-35 bui sei quasi jam or fold, mentre prima eri un signore, quindi già c’è più varianza con il nuovo poker che si è evoluto. Se in più con i Mystery si gambla di più, diventa tutto un po’ più un lotto.

Sinceramente non mi piace. Non ti nego che è divertente giocare i tornei PKO e mystery bounty, perché comunque l’adrenalina di vincere uno showdown, avere quella voglia di sbustare è veramente bella. Parlo sia online che live, dato che comunque ne ho sbustate parecchie, per fortuna.

Però ovviamente si falsa un po’ tutto, ecco. Diventa tutto più gambling e meno gioco di skills. Non mi dispiacerebbe se ogni tanto ci fosse qualche torneo normal. Ovviamente per Stars il business è nei Mystery (anche per gli occasionali), però non sarebbe male un mix per accontentare tutti.

Ma alla fine non mi dispiace che ci siano i Mystery Bounty, perché comunque sì, sono divertenti e molto adrenalinici giocarli.”

 

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