Archie Karas è uno dei nomi più famosi di Las Vegas, il gambler con la “G” maiuscola, entrato un po’ nella storia e un po’ nelle leggende per le sue folli giocate, che dicono abbiano permesso di trasformare $50 in $40.000.000 nell’arco di un giorno.
Karas stesso non conferma questo episodio, o comunque non in questi termini, ma di storie ed esperienze da raccontare ne ha a bizzeffe. Ne approfitta il canale YouTube (raccomandatissimo da chi scrive) Soft White Underbelly che in un’intervista da 20 minuti regala un approfondimento introspettivo nella vita del miglior gambler di tutti i tempi.
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In fondo all’articolo puoi trovare l’intervista completa che consigliamo caldamente, ma se l’inglese non è il tuo forte o non hai abbastanza tempo e interesse per guardarla tutta, riporteremo i punti più interessanti.
Partiamo sfatando il mito di $50 in $40M in un giorno: la verità è che Archie ci ha messo tre anni per ottenere cifre simili, e attenzione perché Karas non ha mai detto il numero preciso:
“Sono arrivato a Las Vegas con $50, ma tra gambler ci si presta sempre soldi. Ho giocato un po’ a biliardo, poi un po’ a poker, e infine sono salito a milioni. Se hai fortuna puoi farcela. Agli inizi avevo fatto 18 milioni, poi sono diventati molti di più ma non ne voglio parlare. In fondo chi se ne importa, alla fine li ho persi tutti.”
La vita del gambler potrete immaginarlo, non è sempre rosea. Archie anzi si apre alle sue emozioni e vicissitudini più buie: “Mi è stato diagnosticato un aneurisma che mi è venuto per la pressione di tutti gli alti e bassi del gioco. Ne ho pagato il prezzo.”
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Ricordando i tempi della scalata, Karas racconta il clima in cui viveva: “C’era una guerra tra me e i casinò. Io puntavo fortissimo, non avevo paura, e continuavo a giocare. Quando vincevo vincevo davvero molto. Loro vogliono qualcuno che se perde se ne vada a dormire. Avevano paura di me.”
Ci sono molte skill in quello che fai? “Nel poker ci sono molte skill, nel casinò… puoi vincere moltissimo se rischi molto, ma c’è molta pressione e loro non vogliono che tu vinca. È così che portano a casa il pane.”
“Non sono sposato. Mescolare gambling e famiglia, gambling e donne, o gambling e alcol… sono cose che non vanno d’accordo insieme.”
Ti piaceva vincere? “I gambler amano sia vincere che perdere. Non uso droghe, ma è come eroina e cocaina: con l’eroina vai giù giù giù e per risalire ti fai di cocaina. Nel gambling vincere è la cocaina, e quando perdi è il downside dell’eroina. Di base è speedball, non è una buona cosa, non la raccomanderei a nessuno.”
La più grande lezione che hai imparato? “Che i soldi non comprano le cose importanti. La salute per esempio è prioritaria, e la gente pagherebbe miliardi per restare in vita un paio di giorni in più. “
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