Il mantra di Charlie Carrel pre-sessione: ma porta davvero così tanta fortuna?

Dic 1, 2020

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Da lui c’è da aspettarsi di tutto, davvero di tutto.

Charlie Carrel è un po’ come Plutone, orbita sì nel Sistema Solare ma a modo suo.

Lo fa da anni e gli riesce pure bene (solo questione di fortuna?), non solo ai tavoli da gioco ma anche nei panni di intrattenitore.

Il suo canale Youtube infatti vanta poco meno di 50mila follower, grazie anche ai siparietti esilaranti che il pro britannico concede nel corso delle sue ‘Twitchate’, raccolte poi in video più corti da destinare al Tubo.

Il mantra pre-sessione

Vi pubblichiamo qua sotto una delle ultime clip postate sul suo canale, che racchiude l’ennesima puntata della sua bankroll challenge:

Cantate con me ragazzi.

Sono fortunato.

Visualizziamo la vittoria di quei flip.

Visualizziamo le volte in cui floppiamo set.

Mi sento bene, sono bravo, riesco a bluffare, hero-callare, riesco a dominare gli avversari in qualsiasi modo.

Sono disciplinato, sono disciplinato. 

Vincerò.”

Ma funziona davvero?

La verità? Non ne abbiamo la più pallida idea.

Sta di fatto che Charlie le prova tutte per trovare il giusto mindset, la concentrazione necessaria per affrontare al meglio una sessione.

Lui, una vecchia volpe del live (nonostante la sua giovane età) – CLICCA QUI per scoprire il vecchio trucchetto del “Se foldo mostri” spiegato da Carrel – si rimette in gioco ai microstakes utilizzando (probabilmente) le stesse tecniche adoperate per i tornei più importanti al mondo.

E’ tutta una questione di autoconvincimento in fondo: così come i giocatori di poker sono abituati a ricordare principalmente gli eventi negativi, Charlie prova a fare l’esatto opposto focalizzandosi sugli aspetti migliori.

Vincere, floppare set, dominare gli avversari… Predisporsi mentalmente a farlo non ci fornirà alcuna garanzia sul risultato ma di certo cambierà la nostra attitudine a partita in corso.

Pensiero positivo, pensiero negativo

Alcuni mesi fa avevamo dedicato un approfondimento all’argomento, chiedendoci quanto e se il pensiero positivo potesse influire sulle nostre performance – CLICCA QUI per leggere -.

Elevare il metapoker a scienza è qualcosa di ontologicamente sbagliato, tuttavia un senso in quel che fa Charlie c’è eccome.

Quante volte, dopo aver avuto la sensazione di essere i più sfortunati sul pianeta terra, abbiamo commesso delle leggerezze spinti dalla frustrazione?

Nel caso di Charlie episodi di questo tipo sono praticamente assenti, non c’è risentimento nel suo modo di giocare ma una genuina apertura a tutto ciò che di buono può capitare.

E se, alla fine, il suo mantra servisse davvero a qualcosa?

Se ti sei perso la volta in cui Charlie Carrel mando ai matti Carlo Savinelli al 100K High Roller CLICCA QUI

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