A distanza di mesi da quel momento storico del poker italiano, quando arrivò al final table del Main Event WSOP più grande di tutti i tempi, abbiamo voluto ricontattare Daniel Holzner per sentire come se la sta passando e come se la passerà il miglior azzurro del 2023.
Parlando con lui si è riconfermato il personaggio che abbiamo imparato a conoscere durante quella immensa cavalcata di 11 giorni: Holzner è il vero amatore, e non lo intendiamo per nulla con accezione negativa! Amatore è colui che ama il gioco, che non è un professionista ma si diverte e coglie ogni occasione per fare una partita.
E soprattutto (tratto ammirevole e purtroppo poco diffuso) un ragazzo che resta con la testa sulle spalle, capace di tornare alla sua routine quotidiana sia nel lavoro che nel gioco, come se di quel final table importasse più l’esperienza in sé che i soldi vinti. Non è il giocatore che fa il big shot e il giorno dopo grinda high roller con destino incerto, è il giocatore che in un solo torneo è arrivato in top 50 Italy All Time Money List, ma che poi è capace di tornare al suo lavoro e ai suoi tornei da qualche centinaio di euro.
Senza ulteriori indugi, andiamo a sentire come ricorda lui stesso quel magico giorno di luglio…
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Daniel Holzner, dopo il Main Event
Ciao Daniel! Sono passati mesi dal final table WSOP. A mente fredda, come sono le emozioni e il ricordo di quel giorno?
“Emozioni e ricordi sono belli, e anche un po’ strani. È ancora un po’ irreale quello che siamo riusciti a fare questa estate. Solo adesso pian piano comincio a realizzare, anche perché adesso c’è il replay in televisione, e rivedendomi giocare a poker, vedendo la mia gente che tifa a fianco a me e fa le interviste, è veramente una cosa unica che non dimenticherò mai, di sicuro.”
Oggi hai qualche rimpianto o sei soddisfatto di come hai giocato?
“Sono onestamente molto soddisfatto da come ho giocato, anche riguardando anche tutta la struttura del torneo, otto giorni di fila essere lì al Main Event più grande che ci sia mai stato, giocando sempre 10-11 ore al giorno senza pranzare… Perché si gioca fino alle 2 di notte, poi dormi, ti alzi e fai colazione e vai di nuovo ai tavoli, quindi ho saltato sempre il pranzo. E per la cena hai 75 minuti, il tempo di andare al ristorante, alzarsi e tornare a giocare. Non era facile da gestire!
Però penso di poter essere soddisfatto e orgoglioso di come ho giocato a poker, quindi sono più che felice. Ero short da quattro giorni consecutivi e sono sopravvissuto a così tanti giocatori, e sono riuscito ad arrivare a questo final table. Peccato che lì ho perso con gli assi, la miglior mano possibile, e poi perso il flip. Ma diciamo che questo è il gioco e non posso lamentarmi.”
Se ti va di rivelarcelo… ti sei tolto qualche sfizio con quella vincita?
“La risposta è molto facile, è un semplice no. Da metà agosto fino a metà novembre ho lavorato cinque giorni a settimana e non c’era nemmeno tempo per questi pensieri. In futuro penso che mi comprerò una macchina che la mia ha già 14-15 anni, ma non ho ancora fissato nulla. Magari farò qualche torneo in più se trovo il tempo, ricostruire la casa qui è anche un’opzione. Adesso avrò più tempo per farmi dei pensieri su come usare o investire la vincita.”
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“Tornerò a Las Vegas, ma le WSOP…”
Come hai passato questi mesi a livello pokeristico? E cosa farai prossimamente, tornerai a puntare al Main Event WSOP?
“È stato un periodo piuttosto tosto, praticamente non ho toccato carte da quando sono uscito dal main. Ho giocato qualche manina cash e qualche torneo piccolo online, niente di speciale. Ho giocato una sola volta live, un torneo da 200 molto tranquillo con i miei amici, più per divertimento che – tra virgolette – fare soldi.
Avrei voluto andare all’EPT Praga ma purtroppo non riesco ad andarci. Le prossime tappe sono comunque a gennaio che tornerò a Vegas, avevo prenotato tutto due mesi fa, perché ero nel ranking PGT e i primi 40 dell’anno possono giocare un freeroll da un milione. Purtroppo da due settimane sono fuori dalla top 40, quindi non sono sicuro di poterlo giocare, magari se qualche giocatore non si presenta posso giocarlo… è una piccola possibilità ma sarebbe bellissimo giocare con tutti quei fenomeni.
Comunque andrò lì, giocherò sicuramente cash game e penso qualche torneo, non ho guardato niente ma a Vegas troverò qualcosa da giocare. Poi ho in mente di andare a Seefeld a febbraio che c’è la CAPT, Casinos Austria Poker Tour, dieci giorni di poker con tornei di medio buy-in e un Main da 2.200, quindi carino da giocare. A luglio c’è anche la Poker Em a Velden che è una tappa veramente bella, magari vado lì.
Magari andrò a giocare qualche mano cash o qualche torneo alle World Series. Il Main dovrei giocarlo, anche se – onestamente non ci avevo ancora pensato – guardando le tasse che devo pagare non è un torneo troppo profittevole. Se devo dare via quasi la metà di quello che vinco, nell’aspetto economico non è la miglior cosa. Quindi devo ancora scegliere cosa fare, e devo vedere come sono messo con il lavoro perché parte tutto da lì, ma spero di poter fare qualche torneo live!”