La notizia di punta nel mondo del poker degli ultimi giorni non può che essere la comparsata del campione azzurro Dario Sammartino al podcast condotto da Fedez e Luis Sal su YouTube “Muschio Selvaggio”.
Il video di un’ora con Super Dario come protagonista è arrivato immediatamente in prima posizione nelle tendenze di YouTube, raccogliendo quasi 700.000 views.
Non c’è dubbio che sia stata una grande vetrina per la nicchia del poker, che ha permesso a molti di apprendere qualcosa di più su questo mondo sconosciuto o visto in maniera negativa.
Sammartino si è preso carico della responsabilità di presentare il poker alla massa. Un lavoro delicato che ha fatto ovviamente discutere la community, che ora si sta dividendo, nel più classico dei comportamenti sui social, in due macro-fazioni contrastanti.
Secondo alcuni Dario ha commesso degli errori, raccontando alcuni aneddoti che non fanno passare in buona luce il poker. Secondo altri invece si è comportato bene per il contesto leggero in cui si è trovato, e inoltre non aveva nessun dovere di fare da ambasciatore parlando solo delle cose belle del gioco.
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L’articolo più discusso
Uno degli input che ha fatto più discutere proviene da un articolo redatto da In The Zone, la scuola di poker fondata da Simone Speranza.
In questo articolo la redazione accusa Dario di aver commesso qualche scivolone che avrebbe messo in cattiva luce il mondo del poker, ostacolando chi vorrebbe slegare il poker dalla figura di gioco d’azzardo.
Nel dettaglio Dario avrebbe sbagliato dicendo che il poker online di oggi fa schifo perché ci sono i solver che aiutano i giocatori in tempo reale, portando la massa a pensare a una truffa.
Poi parlando delle bische clandestine con le quali ha iniziato, Dario avrebbe confermato il pregiudizio canonico del poker, e ha poi accostato il contesto del poker a quello della prostituzione come fossero due universi in qualche modo legati.
Per finire, Sammartino non sarebbe stato capace di mettere in risalto la parte matematica, quella dei sacrifici e dell’impegno nel poker, solo perché messa appena al terzo posto dopo empatia e psicologia, e non riuscendo a fossilizzare a dovere che il poker è un gioco di skill.
Le risposte pro e contro Dario
I commenti di risposta sotto al post Facebook di In The Zone: si sono sprecati: tra tutti emerge ad esempio Mustapha Kanit, che per quanto d’accordo che avrebbe potuto far passare un messaggio diverso, Dario è stato genuino e ha raccontato la sua personale esperienza, diversa da quella di un mass grinder (figura attorno a cui ruotava l’articolo).
Secondo Musta non possiamo criticare chi ha diverse opinioni e prospettive, e il contesto di una chiacchierata con Fedez non poteva essere molto diverso da una cosa così, semplice, che ha portato comunque un’esposizione positiva. Se Dario fosse stato ospite di Montemagno, ad esempio, la parte analitica avrebbe senza dubbio prevalso.
Anche un altro nome conosciuto dalla community, quello di Antonio Smeraglia, non condivide la critica dell’articolo, accusandolo (in maniera forse esagerata) di essere a sua volta più dannoso della comparsata di Dario. “Seduto tra tre fish che di poker non ne sanno nulla e la buttavano solo in caciara” non aveva nessun dovere o forse nessuna possibilità di fare di meglio.
Molti altri hanno evidenziato come il focus non fosse il poker e la vita del pokerista, ma le esperienze e la vita di Dario Sammartino, che dal canto suo ha fatto un ottimo lavoro di intrattenimento. Forse addirittura, indica qualcuno, parlare di esperienze a 360° è più produttivo in quel contesto che spiegare le pot odds e le probabilità .
Le risposte di Speranza e della sua Academy sostengono, in commenti differenti, che se Dario può giudicare il poker online, il blog può giudicare il comportamento di Dario, soprattutto quando non lo ritiene in linea con i valori della scuola e successivamente che anche nel contesto di Fedez & Luis si sarebbe potuto prestare attenzione al messaggio trasmesso.
Mettere in risalto i “solver cattivi” (quelli utilizzati in game in tempo reale) e non parlare dei “solver buoni”, che invece sottolineano dedizione e impegno nello studio del gioco discostandolo completamente dall’azzardo, era evitabile, e l’occasione unica di portare buona luce al gioco è stata sprecata.
Altri pareri e il commento di Sammartino
Anche nell’articolo di approfondimento di ItaliaPokerClub, meno sbilanciato magari del precedente, viene sottolineato come Dario non sia riuscito a trasmettere per bene il messaggio del poker come gioco di abilità , ostacolato forse dalla caciara che i conduttori -a modo loro giustamente- facevano per rendere la puntata più dinamica.
Un lungo commento al post risponde in maniera generale a tutti coloro che danno contro a Dario per questo motivo, ripetendo che il contesto di Fedez e Luis non è un’intervista televisiva, e Sammartino ha puntato comunque a sufficienza sulle distinzioni tra azzardo e skill games.
Un’esposizione maggiore l’ha avuta il post di Davide Nutarelli sul gruppo Facebook “POKER QUALITY” dove i pareri sono stati anche lì contrastanti.
Qualcuno si domanda che necessità ci fosse di parlare di Real Time Assistance (solver in tempo reale). Lì si apre una lunga discussione tra chi sostiene “Beh, ma esistono!” e chi “Se il migliore in Italia ti dice che l’online è una truffa voglio vedere quanti occasionali avremo ai prossimi Sunday Million“.
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Altri commenti si focalizzavano invece sulla pessima conduzione di Fedez, Luis e Martin, che interrompevano spesso con frasi fuori luogo, senza la minima preparazione sull’argomento.
A chiudere il tutto c’è il commento di Dario Sammartino, che ci sembra doveroso riportare integralmente:
“Ciao ragazzi, in realtà agli high stakes sono stati bannati account sia su GGPoker che su Pokerstars che usavano software in game in grado di dare risposte GTO sulle mani, inoltre in Italia tra collusion e scambi di account o multi account è un porcaio, ma di certo non potevo dirlo, visto che cerco da anni di far conoscere il bello del mondo del poker e non mi andava di screditarlo, visto che già ci sono troppi pregiudizi su di noi.
Quindi il messaggio era semplice visto che stavo parlando ad un pubblico che probabilmente non ha mai giocato a poker, giocate live piuttosto che online perché è un esperienza molto più divertente, e probabilmente un amatore che gioca online dopo un mese odierà questo gioco, mentre se gioca live forse ci sono più possibilità che ami questo giochino. Un saluto e pace e amore a tutti”