Pensavate che la nostra chiacchierata con Manuele Ciccarelli si esaurisse con un semplice racconto delle sue battaglie agli high stakes del ‘dot eu’? (QUI L’APPROFONDIMENTO)
Approfittando della sua disponibilità e di un recente “sfogo” pubblicato su Italiapokerclub, nel quale prendeva di mira due pratiche fastidiose quali Buttoning e Bumhunting, abbiamo approfondito la questione “etica” del lavoro che Manuele, così come alcuni di voi, ha scelto di fare: il cash–gamer.
A differenza dei tornei, dove chiunque può centrare uno shot e vivere di rendita per un bel po’ pur non avendo chissà quali competenze in materia, nel cash-game l’impatto della varianza è decisamente inferiore (a parità di tempo speso) e l’abilità incide in maniera più tangibile sui risultati.
A patto che non si trascuri nessun dettaglio e che, soprattutto, i cosiddetti “colleghi” si comportino in modo corretto evitando mezzucci o espedienti per trarre piccoli vantaggi in modo subdolo. Perché giocando a certi livelli, nel computo totale, alcune scorrettezze posso costare diverse migliaia di euro in EV. Cerchiamo di capirci qualcosa in più…
Che vinca il migliore
“Le questioni del Buttoning e del Bumhunting spostano in termini economici solamente a chi fa centinaia di migliaia di mani all’anno. Ai nostri stake la cifra può arrivare a spostare da qualche centinaia a diverse migliaia di euro ma non so quantificarla con precisione, senza contare il nervoso…Sul ‘com’ nessun reg lo fa, è una sorta di regolamento interno.”
Regolamento che prevede il cosiddetto “giro di bottone”, per dirla in termini spicci, in modo da evitare il fastidioso fenomeno del “Buttoning”. Quando si rompe il tavolo, in base alle posizioni di partenza, un giocatore indica quale sarà li momento in cui tutti potranno alzarsi, in modo da garantire la stessa EV a tutti:
“Il motivo è molto semplice” – spiega Manuele -“Per semplificare la questione diciamo che le posizioni EP/MP/CO/BU hanno di base EV 0, anche se non è esattamente così, mentre indicativamente SB ha -50 e BB -100. – con EV si intende l’atteso in termini di BB che ci aspettiamo di realizzare ogni 100 mani ndr.- In realtà EP ha qualcosa come 10-15, MP 10-20, CO 22.5-27.5, BU 35 ca., questo approssimando il tutto a grandi linee in modo da dare un’idea a chi non è troppo esperto in materia del ‘valore’ delle posizioni.”
Un ecosistema migliorabile
Se nel cash game l’abilità diventa il fattore preponderante, nell’interesse di tutti i regular dovrebbe esserci la tutela dell’occasionale, dato che è proprio sui meno esperti che i professionisti riescono a trarre vantaggio nel lungo periodo.
Comportarsi in modo scorretto tra colleghi è sicuramente intollerabile, ma diventa insostenibile quando atteggiamenti simili si verificano ai danni degli amatori. A chi farebbe piacere, a prescindere dal livello di competenza specifica, vedere che tutto il tavolo smette di giocare non appena ci si mette qualche minuto in sit-out per sgranchire le gambe?
Secondo Manuele, è questa la condizione in cui si sentono tanti amatori quando provano a cimentarsi ai piani più alti:
“Ho visto regular approfittare dell’occasionale che si metteva sit out per fare una pisciata, alzarsi e sedersi in posizione su di lui. Mi è capitato di trovarmi a essere l’unico al tavolo con tutti sit out, o giocare heads-up con l’unico reg rimasto, solo perché l’occasionale si era assentato cinque minuti.
Come si sente quando torna al tavolo? Perché queste cose uno le nota a prescindere dalle skill…Si sentirà come una preda e questo certamente non lo invoglierà a giocare la volta successiva. Un clima più sereno invece, dove tutti giocano contro tutti, è una scelta che va negli interessi di tutti. Chi pensa di fare il furbetto della situazione non ha capito che la sua negligenza crea un danno all’intero ecosistema.”
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