Che periodo per l’Italpoker! Andrea Dato si è fermato a ridosso della picca EPT, e poco dopo Gabriele Re ha alzato il trofeo del Battle Of Malta.
“KingMave”, questo il famoso nick di Re, ha messo in fila la bellezza di 3.432 giocatori per vincere un primo premio da oltre €200.000. Lo abbiamo contattato per sentire le sue impressioni a caldo, e poi farci trascinare in altri interessantissimi discorsi, come il valore del field italiano nel mondo, i perché di Twitch e del contributo di Gabriele al mondo del poker.
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KingMave, Re di Malta
Ciao Gabriele, complimenti per la vittoria! Come è andato il torneo?
“Il torneo è stato molto in discesa, direi quasi già scritto. Ho avuto la fortuna di essere molto spesso sopra average, già dal Day 1 ma anche dal Day 3. Ho avuto ovviamente dei down, sono sceso una volta a 15bb, ma poi ho avuto la fortuna di risalire parecchio in fretta. In generale comunque in discesa, sono stato quasi sempre deep e mi sono trovato in situazioni dove aggredire il tavolo e fare chips uncontested.”
Metà del final table era italiano, e così moltissimi ITM, tanto che c’è chi scherza chiamandolo “Battle of Italy”. Ne conoscevi molti? L’history ti ha aiutato?
“Gli italiani che ho incontrato in deep run sono stati tanti, ce n’erano diversi anche al tavolo finale. Già li conoscevo praticamente tutti perché molti sono grinder online, gente con cui negli anni ho giocato spesso. In particolare al FT sono arrivati regular secondo me preparati, per quanto riguarda il panorama italiano.”
L’Italia del poker nel mondo
Questo evento è perfetto per analizzare le differenze tra player italiani ed esteri. Tu cosa ne pensi? Non poterci interfacciare con il .com è un problema?
“Penso che i regular italiani siano un passo indietro rispetto a molti regular stranieri, sia per il field in cui giochiamo ma anche proprio per il metodo di studio. L’approccio alla teoria del poker che hanno gli italiani è molto più indietro rispetto a quello che hanno tante scuole estere.
Io ho avuto la fortuna di studiare per diverso tempo con coach e reg stranieri, e questo apre di tanto la visione del poker in generale.
Per quanto riguarda gli occasionali italiani, sono considerati dai reg italiani e stranieri abbastanza indietro, tendono a essere loose passive che è la caratteristica più sconveniente perché non mette in difficoltà e regala più bui.
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Servono le tifoserie nel poker?
Abbiamo visto che un grande paragrafo dei tuoi festeggiamenti era dedicato alla tua dolce metà. Quanto è stato importante averla a fianco? Trovi che il “tifo” sia utile in un torneo di poker?
“Questa vittoria la dedico alla mia compagna – che spero diventerà presto mia moglie – e a mio figlio che ha appena compiuto tre mesi.
Il tifo in generale non mi ha mai aiutato particolarmente, non l’ho mai neanche cercato troppo, anche se il calore di tutte le persone, tutti i messaggi che ho ricevuto durante la deep run sicuramente fa molto piacere perché ti senti sostenuto da tutti quelli che ti seguono.
Detto ciò, avere lei al mio fianco aiuta tantissimo, riesce a tranquillizzarmi e a strapparmi un sorriso anche quando la tensione è molto alta.”
I progetti futuri su Twitch
Twitch è stato un po’ il tuo trampolino di lancio per essere conosciuto nella community del poker, sei uno degli italiani più seguiti. Come procede questo lato della tua carriera?
“In realtà ho iniziato a essere conosciuto nel 2018 quando ho chiuso come top winner Italia, negli anni successivi mi sono messo sui vari canali Instagram, Twitch e YouTube a condividere il mio percorso pokeristico con le persone che hanno voglia di seguirmi, cercando di farlo con grande trasparenza e sincerità. Voglio condividere con le persone la mia passione per questo gioco, per lo studio e per l’insegnamento.
Era già nei miei plan fare una cosa che non ho mai fatto in precedenza, vorrei raccontare in modo trasparente il mio anno lavorativo raccontando settimana per settimana o mese per mese i risultati che riesco a ottenere. Insomma, avere una sorta di diario che faccia davvero capire alle persone che cosa significa essere un giocatore di poker professionista.”
Aiutare e sdoganare il poker
Stavo pensando ora: dici di non ricercare il tifo, ma Twitch non è proprio questo? Avere una community che festeggia i tuoi successi?
“Non sono su Twitch o altre piattaforme né per ottenere il consenso delle persone, né tantomeno il tifo. Ripeto, non è una cosa che mi ha mai toccato particolarmente. Ho deciso di condividere il mio percorso per svariati motivi.
Da una parte la voglia di sdoganare il poker, ma soprattutto la professione del player come un lavoro a tutti gli effetti con i suoi pro, i contro, il sudore e la fatica che ci stanno dietro, la metodologia di studio, il lavoro dietro le quinte… Per far capire e cercare di conquistare, per me e per i miei colleghi, il rispetto dalle altre persone e far sì che il giocatore di poker non venga associato al giocatore d’azzardo.
Un altro motivo per cui sono su Twitch è perché sono partito dal basso. Io, come tanti ragazzi che partono dal basso ora (per farti capire, dai S&G da 50 centesimi). Ricordo ancora che quando non ero nessuno contattavo i professionisti dell’epoca per chiedere info su una mano giocata, per chiedere consigli, e ho sempre trovato una grande chiusura e poca disponibilità nella categoria dei professionisti.
Quindi ho pensato: ora che ricopro io quel ruolo, ora che sono dall’altra parte, non voglio essere come loro, voglio essere migliore e aiutare ragazzi che in realtà sono partiti dallo stesso punto dal quale sono partito io. Se posso aiutare anche un minimo, cerco di farlo.”
Photo credits: Battle Of Malta