Jonathan Little è noto per essere uno dei pochi professional poker player che offre molto valore ai suoi follower su YouTube. Nei suoi video vengono approfonditi concetti che partono dalle basi del poker fino ad argomenti molto avanzati, e questa volta si parla del legame tra GTO, bluff to value ratio e indifferenza.
La cosa bella è che sono argomenti concettualmente avanzati, ma si rivelano abbastanza semplici e alla portata di chiunque. Approfondiamo!
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L’indifferenza nel poker è una componente della GTO che mira a non permettere al tuo avversario di fare profit nel lungo termine. E come stiamo per vedere, è sufficiente conoscere le pot odds per applicarla, una delle prime materie che si imparano.
Jonathan inizia mostrando una tabella simile a quella che puoi trovare in questo articolo, dove vediamo l’equity richiesta all’avversario per chiamare una nostra bet. Per esempio, se puntiamo 50% pot, l’avversario dovrà realizzare almeno il 25% di equity.
Il nostro obiettivo è obbligare l’avversario a non avere preferenze tra call o fold. Per farlo, dobbiamo avere un value to bluff ratio pari alle pot odds dell’avversario. Nel caso precedente, vuol dire che dovremmo bluffare esattamente il 25% delle volte.
Se bluffi a frequenza corretta, l’avversario non potrà fare profit, e il tuo EV sarà uguale alla grandezza del pot attuale.
Ma come si fa in game?
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In questo esempio, Hero si trova al river con 3♠3♥ su board J♠5♠4♦A♠10♣, uno stack da 36.800 e un pot da 27.900. Nel corso della mano BB è stato passivo mentre Hero da HJ ha 2-barrelato e ora è intenzionato ad andare all in.
Vuoi un range polarizzato che sia quasi sempre buono, diciamo A-5 o meglio e flush. Ma per rispettare il principio di indifferenza dobbiamo assicurarci di avere dei bluff.
In questo caso vinceremo 27.900, in media. A volte chiameranno e perderemo, altre chiameranno e vinceremo, ma in media vinceremo la size del piatto.
Le pot odds dell’avversario dopo l’all in sono 36.8/101.5 = 36%. Questo vuol dire che dovremo bluffare il 36% delle volte per creare indifferenza.
Allora per prima cosa dobbiamo stimare le combo di valore: 3x A5s, 6x AT, 9x AJ, 9 set, 10 scale, 15 flush = 52 combo.
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Ora possiamo calcolare le combo di bluff che dovremmo avere. È un calcolo relativamente difficile da fare a mente, ma una stima può bastare. Se vogliamo che i nostri bluff siano il 36% del totale delle nostre mani, vuol dire fare 100% – 52/(52+X) = 36%. Insomma, valore diviso (valore+bluff) deve essere uguale a 100%-36%.
In game è sicuramente più semplice fare una stima, anche basandosi sulla tabellina dell’articolo linkato in precedenza. Qui possiamo notare che 36% è poco più di 1/3, e se vogliamo che il bluff sia 1/3 e il valore 2/3, allora ci basterà dividere il numero delle combo di valore per 2 (26) e aggiungere qualcosa. A stima avremmo detto 28-29, che è poco lontano dal 30 reale.
Attenzione solo a non commettere l’errore di pensare che i nostri bluff debbano essere il 36% delle nostre mani di valore. No, devono essere il 36% del totale di valore e bluff.
Diciamo di aver trovato il numero corretto, 30. Ora dobbiamo decidere 30 combo di bluff da avere in questo spot. Little trova 18 mani suited (7-6s, 8-6s, K-6s…) e sei K-9o e sei combo tra 3-3 e 2-2 con una picca.
Così ci troviamo con 52 mani di valore e 30 di bluff.
Come abbiamo visto, in tempo reale potrebbe essere più complicato da stimare il range corretto, ma con la pratica diventeremo sempre più precisi.