Dopo aver parlato delle Pot Odds, argomento necessario da conoscere per proseguire in questo articolo, andiamo ad analizzare un’altra componente importantissima della matematica del poker: le Implied Odds.
Immagina di avere un progetto di scala bilaterale, magari con 8♠7♠su board 9♥2♦10♣ 3♠, e diamo per scontato che il nostro avversario abbia top pair.
Abbiamo 8 outs totali, che corrispondono circa al 17% di probabilità di chiudere la scala al river, ma il nostro avversario con una puntata di half pot ci offre pot odds di 3:1, che tradotto in percentuale corrisponde a 25%, troppo per un call.
Dobbiamo tristemente foldare, la matematica non è un’opinione. Peccato, perché se avessimo chiuso la scala avremmo potuto vincere un bel po’ di soldi al river.
… aspetta, ma questo non lo rende profittevole?
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Implied Odds Poker, cosa sono
Le Implied Odds si traducono come “Odds implicite”, e possono essere definite come una stima di quanto dovremmo vincere nelle street successive per rendere un call fuori odds profittevole.Â
Riprendiamo l’esempio sopra descritto. Chiameremo fuori odds, è vero, e l’83% delle volte perderemo 1 euro. Il restante 17% però probabilmente il nostro avversario pagherà una puntata pari al pot, e quindi vinceremo non più €3 netti (come da semplici pot odds), ma €7!Â
Il valore atteso della giocata quindi diventa (17% * €7) – (83% * €1) = +€0,36, ed ecco che si trasforma in una chiamata profittevole!
Praticamente le Pot Odds sono il calcolo più importante da conoscere per giocare a poker, ma non considerano lo sviluppo della mano. Calcolano semplicemente se la singola azione che stiamo per fare è profittevole o meno in senso assoluto, senza considerare cosa è successo prima e cosa può succedere dopo.
Grazie alle Implied Odds possiamo (a volte!) estendere i nostri call oltre alle Pot Odds richieste.
Attenzione però a non utilizzare questo sistema per giustificare ogni call di braccio che vogliamo fare
Esiste un calcolo da seguire anche per questo, nonostante molto si basi su fattori non matematici.
Come calcolare le Implied Odds
Il calcolo delle Implied Odds da solo non è sufficiente a dirci se il call è profittevole o meno, quello è compito della nostra analisi, lettura del board e dell’avversario.
La formula matematica che stiamo per riportare, serve ad affrontare il problema da un’altra angolazione, ovvero a rispondere alla domanda:
“Quando dovremmo vincere nella prossima street per rendere questo call favorevole?”
Si noti appunto che non capiremo se il call che stiamo per fare sarà favorevole o meno, ma sapremo quanto, in caso caschi la nostra carta, dovremo prendere ancora al nostro avversario per far sì che la nostra mossa sia +EV.
Se il calcolo delle Pot Odds è BET/(BET+POT) e restituisce la percentuale della nostra equity richiesta (per riprendere l’esempio sopra, 1/(1+3)=0,25=25%), il calcolo delle Implied Odds sarà uguale, ma con l’equity già fissata e un’altra variabile da calcolare.
BET/(BET+POT+X)=EQUITY, dove la X corrisponderà a quanto avremo bisogno di vincere (almeno) per soddisfare l’equazione, e l’equity sarà l’equity della nostra mano.Â
Per riprendere l’esempio, 1/(1+3+X)=0,17 (l’equity espressa in valore decimale). Facendo la matematica, risulterà che al river dovremo vincere una bet pari almeno a €1,88 per fare break even.
Il piatto che si formerà dopo il turn sarà di €4, e se vinceremo ancora almeno €1,88 al river il nostro call sarà profittevole.
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Ora quindi dobbiamo domandarci: “Il nostro avversario con Top Pair sarà disposto a chiamare una bet da €1,88 su pot di €4 al river?” La risposta è sì, ed ecco che il call diventa vantaggioso.
Per contro prova, l’83% delle volte perderemo €1 (la bet al turn, considerando che ci arrenderemo al river), mentre il 17% delle volte vinceremo €4,88 netti.
(17% * €4,88) – (83% * €1) = €0,83 – €0,83 = 0 | BREAK EVEN.
Il calcolo veloce
Non esiste una scorciatoia pratica per calcolare le implied odds, forse per qualcuno sarebbe meglio crearsi una tabellina con le varie situazioni possibili (size e equity) e impararla a memoria.
Un modo sicuramente più veloce per eseguire il calcolo, senza partire dall’equazione di base, è (BET/EQUITY)-BET-POT.
Può spaventare un po’, ma immaginando di necessitare di un’equity del 25% e l’avversario punta €60 su piatto di €80 si traduce: (€60/0,25)-€60-€80 = €240-€140 = €100.
Per accelerare la cosa è utile convertire le percentuali in frazioni, visto che dovremo dividere la size per l’equity che abbiamo: 0,25 è uguale a 1/4, quindi 60 diviso 1/4 sarà uguale a 60*4. Con il 10% sarà *10, con il 50% sarà *2.
Cosa considerare insieme alle Implied Odds
Come abbiamo visto, le Implied Odds ci dicono quanto dovremo vincere successivamente per giustificare un call fuori odds.
Ora la domanda vera da porsi è cosa influisce nella possibilità di vincere quei soldi nelle street dopo?Â
- L’aggressività dell’avversario
- Il range o la mano dell’avversario
- Il board
- La posizione
- La nostra immagine ai suoi occhi
Ovviamente più un avversario sarà aggressivo, più potremo sperare di guadagnare in caso caschi la nostra, soprattutto se il suo range o la sua mano non possono permettergli di foldare.
Il board invece può giocarci a favore o contro: se il board è scary o non hitta bene il range avversario, potremmo avere problemi a guadagnare da una bet river. Se il board è A-K-7-6-5 rainbow e noi abbiamo chiamato la 3-bet IP con 89s invece, estrarremo spesso molto valore.
Sottolineiamo la differenza tra due scenari: se chiamiamo con AT su board 9-8-7, un 6 al turn diminuirà la probabilità che il nostro avversario paghi ulteriori puntate, perché sarà molto più spaventato da una possibilità di scala che -per esempio- su un board come K-10-9-2-5 e noi abbiamo QJ.
Altrettanto subdola ma importante la nostra immagine: se siamo giocatori poco aggressivi e faremo un’action particolare come un check-call>check-call>donkbet, potremmo insospettire il nostro avversario e fargli foldare molto valore.
La posizione è la parte della formula della realizzazione dell’equity che influisce in questo senso. Fuori posizione checkare non garantirà che il nostro avversario punti, né puntare garantirà che il nostro avversario chiami. Essere in posizione aggiunge un po’ di possibilità .
Non dimenticare che puntando una size superiore a quella del calcolo delle Implied Odds, potrai permetterti qualche fold da parte del tuo avversario e fare break even o più in ogni caso, se i suoi call saranno sufficienti a coprire il guadagno mancato.
Quando dovremo usare le Implied Odds?
La risposta semplice è: ogni volta che affrontiamo una bet dove le pot odds non bastano per il call.
La risposta più complessa invece prende in considerazione diversi aspetti, in particolare il punto che andiamo a inseguire.
Se nell’esempio qui sopra giochiamo per il nut e non ci sono particolari rischi, le implied potrebbero essere considerate anche quando abbiamo due overcard o un gutshot, o addirittura meno, a seconda delle situazioni.
Il problema in alcuni casi è che anche quando cadrà la nostra, potremmo non essere in vantaggio contro la mano avversaria, portandoci a perdere ancora più soldi.
Queste situazioni vanno studiate a fondo nell’analisi post sessione, e improvvisarle in game senza una teoria di base, dicendosi ad esempio “Vabbé, ho due overcard, io chiamo e se hitto chiamo 3-barrel” potrebbe costarci molto caro.