Giuseppe “peppruocc” Ruocco è uno storico grinder italiano, e tra i vari successi accumulati in carriera, pochi giorni fa abbiamo visto il suo nickname storico di PokerStars svettare in prima posizione.
Si trattava della vittoria al Colossal Stack di lunedì, che potrà non essere uno dei risultati più alti ottenuti da Giuseppe in questi 10 anni di poker online, ma per noi è stato un pretesto perfetto per portarlo sulle pagine di Grinderlab e scambiare due chiacchiere con lui.
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Giuseppe Ruocco vince il Colossal Stack di PokerStars
Ciao Giuseppe e benvenuto su Grinderlab! Innanzitutto complimenti, raccontaci un po’ il torneo.
“Il Colossal Stack è uno dei miei preferiti da quando è stato introdotto nella schedule. La formula 7-Max è molto simile alla mia preferita 6-Max, il lunedì overcappa il garantito e non è KO come gli altri giorni. Il payout quindi è più verticale ma anche più goloso, e il gioco è meno deviato dal fattore bounty. Devi giocarti comunque gli showdown, però ti puoi permettere di giocare meno tournament life e di gestire il torneo con più esperienza.
Questo lunedì avevo un po’ di Day 2 e venivo da un periodo di fiducia diciamo, quindi giocavo più confident. La positività aiuta, infatti non ricordo distintamente mani particolari, però sicuramente ho vinto un 20-80 pre final table che è stato fondamentale. Il FT poi con tutto il rispetto non era così inaffrontabile, e lì tanto ho preso quanto ho dato: ho vinto colpi partendo da sotto, e perso partendo da sopra.
Ho deciso di deallare 3 left da chipleader perché mi hanno offerto un premio superiore a quello del secondo, e poi le strutture .it sono buone ma non eccelse, tendono a collassare… non vedo perché rifiutare.”
Gli ultimi tempi di “peppruocc”
E questa vittoria è una fra le tante… o un “finalmente è arrivata”?
“L’annata è finalmente di nuovo soddisfacente. Le ultime due sono state condizionate da pensieri e incombenze in real life, non ho potuto pianificare routine di studio e coaching e soprattutto di live in maniera distesa.
Questo anno mi ero prefissato di tornare a battere ferro live perché il movimento ha ripreso nuova linfa. Questo posso assicurare che non coincida con un atteso più alto, perché le trasferte live se non plannate come si deve non sono sempre EV+. Infatti live è flat o giù di lì, e il fantomatico shippo continua a latitare, mentre invece online non mi posso lamentare. Non stando stabilmente all’estero sul .com, riusciamo ancora a portare a casa qualcosa sul .it in maniera costante, senza scippi importanti… non posso biasimarmi insomma.”
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Di te abbiamo parlato spesso nei nostri Report MTT, sei un grinder riconosciuto datanti anni… ma non ti sei mai presentato alla nostra Community!Â
“Sì, è strano perché mi piace fregiarmi del fatto che ho sempre mantenuto grandi rapporti con coachati ed ex coachati, giornalisti del settore con cui ho una stima reciproca. Per me l’aspetto personale è superiore o pari a quello professionale. È proprio sui generis il fatto che con Grinderlab non ci siamo mai sentiti!
Mi piace sempre scambiare quattro chiacchiere e magari portare esperienze – ormai grindo da un po’ di anni e cominciano i capelli bianchi – alle nuove leve in un settore che mi ha dato tanto e a cui spero di poter ridare abbastanza.
Sono un avvocato abilitato, laureato più di 10 anni fa. Poi ho deciso di intraprendere questa carriera. Ho sempre pensato che una cosa va fatta bene e dare tutto, se fatta parzialmente rischia di rovinarti di strascichi e di rimpianti. Quindi misi una deadline, fortunatamente l’ho rispettata e sono riuscito a decidere senza mettere alla mercè dell’alea il mio futuro.
Non ho mai avuto paura di prendere una decisione in vita mia, nel modo che conosciamo noi pokeristi. Infatti al poker mi avvicinai per l’aspetto psicologico sotteso, poi oggi il poker è cambiato in toto.
Oggi più di prima il lavoro duro batte il talento, se il talento non lavora duro.
Non bisogna mai adagiarsi sugli allori delle proprie skill, quello che vale oggi non per forza vale domani. L’avvento di nuove leve skillate, ambiziose ci da nuova linfa e nuove ambizioni anche se oggi il giochino non dà più le stesse soddisfazioni. Quando arrivano però sono soddisfazioni importanti, ci danno un nuovo input per ricominciare tutti i giorni.”
La ricerca di un trofeo live
Abbiamo visto presente e passato. Come il migliore dei fantasmi di Dickens, ora bisogna parlare di futuro. Progetti e obiettivi?Â
“Sono sempre stato fiero di essere diciamo un “self made man”, di non aver mai avuto coaching, e di aver messo a tacere nel tempo le malelingue che mi additavano come potenziale meteora. Ai tempi però non c’era il coaching di oggi, oggi anche il più talentuoso dei ragazzi senza una guida, un metodo, una disciplina, non riuscirebbe a sfondare.
Il field non è saturo, ma si è indurito, a causa del coaching, delle poker school, e del fatto che oggi in Italia c’è molta più condivisione. L’italiano medio sta andando contro la sua natura di non godere dei risultati altrui, e anche se magari per rendiconto personale inconscio, si confronta di più, swappare quote, darsi occasione di confronto maggiore.
Nonostante il periodo piuttosto florido, i miei obiettivi personali non cambiano molto. Mi sono tolto qualche soddisfazione a livello di shippo online ancora una volta, ma live il mio cruccio non è ancora passato. Quindi ho intenzione di battere il ferro da quel punto di vista. Fin quando non deciderò di normalizzare in toto la mia vita, penso di continuare con il grinding propriamente detto, fin quando il movimento e le priorità si sposano con la real life, per poi diversificare i miei investimenti.
Il nostro lavoro pare Eldorado anche se poi non lo è, e fondamentalmente crescendo nel mio percorso di uomo, si cominciano a sentire i logorii e gli scricchiolii delle notti insonni. Fortunatamente ho fatto il callo sulle deep run non finite bene, ma un domani con una famiglia stabile che ormai è alle porte, vorrei cercare di godermela diversamente.
Magari fare qualche live in più per prendere questa vittoria e chiudere il cerchio, più che per il valore monetario vero e proprio, e poi dedicarmi un po’ più al mio aspetto personale che professionale.”