Ne sentivate un po’ la mancanza eh, dite la verita!
Le Series tornano su PokerStars in formato KO, dopo il successo sproporzionato (in virtù delle restrizioni imposte dal lockdown) dello SCOOP e delle Turbo Series.
Tornei con prizepool particolarmente interessanti disseminati all’interno del palinsesto quotidiano per le prossime due settimane, dal 14 al 28 giugno.
Ma se lo SCOOP era il trionfo della tecnica e le Turbo Series l’habitat naturale degli amanti del gioco short stack, le KO Series introducono una costante nei tornei: le taglie progressive.
Presenti qua e là anche nelle Series precedenti, i tornei KO meritano un approfondimento a se stante.
Ecco 5 pratici consigli per giocarli al meglio!
Late, quanto mi costi
Sebbene il consiglio di registrarsi sin dai primi livelli nei tornei con tanti partecipanti rimanga valido in qualsiasi formato, per quanto concerne i KO diventa quasi imprescindibile prender posto quanto prima.
Il motivo è molto semplice: entrare in gioco da short stack in un torneo a taglie significa esporsi al volere del fato, visto che la nostra fold–equity, in virtù dell’added fornito dalle taglie, sarà ulteriormente ridotta.
Il rischio di trovarsi un bel resto in faccia o qualche call più largo del previsto è un’arma a doppio taglio, perché se non si raddoppia subito il rischio di effettuare due o più re-entry diventa significativo.
Meglio invece cominciare ad accumulare chip sin da subito, in modo da trovarsi in middle stage con uno stack che, oltre a consentire spazio di manovra, può permetterci di chiamare qualche short stack nel tentativo di vincere la sua taglia, oltre alle chip ovviamente.
Non esagerare coi re-entry
Se siete abituati a sparare due o più cartucce nei tornei normali, per quanto concerne i KO l’EV di un re-entry potrebbe non essere la stessa.
Il minimum cash infatti non copre nemmeno l’importo del buy-in e per rientrare della spesa occorrerà arrivare piuttosto in fondo o accumulare diversi bounty.
Insomma, nella maggior parte dei casi il gioco non vale la candela, perciò non fatevi prendere dalla frenesia ma valutate sempre se rientrando potete disporre di un numero di blind sufficiente a esprimere il vostro gioco o meno.
Si gioca per le taglie
C’è poco da fare, nei tornei KO metà del montepremi va a finire sulla testa dei giocatori.
Il che significa che il nostro obiettivo sarà , oltre a fare delle chip, eliminare i nostri avversari.
Il fatto di doverci prendere qualche rischio il più però, non significa che siamo autorizzati a “spitare” chiunque in qualsiasi circostanza. Molto spesso il potenziale del nostro stack è tale da non giustificare la scelta di rischiarne una parte considerevole soltanto per accumulare un bounty in più.
Perciò, se decidete di allargare il vostro calling range, fatelo in situazioni ottimali, con tante chip dalla vostra e una situazione che non compromette l’andamento del torneo.
Non si gioca solo per le taglie
Accumulare taglie è importantissimo, ma quando?
Rischiare il tutto per tutto nelle fasi iniziali per accumulare due o tre bounty alla lunga potrebbe rivelarsi un problema.
Le taglie vanno accumulate tra la middle e la late stage, quando i bounty cominciano a essere consistenti e quindi tali da garantire un’EV extra alla nostra giocata a seconda delle situazioni.
Paradossalmente, arrivare in fondo a un KO con pochi bounty e uno stack grosso può rivelarsi un gran vantaggio: la vostra fold equity aumenterà (non ci sarà l’incentivo delle taglie “croccanti”) e potreste riuscire ad esercitare maggior pressione sui vostri avversari.
C’è da dire però, che non prendersi alcun rischio in un torneo Ko significa sostanzialmente rinunciare a metà del prizepool.
In media res stat virtus.
Attenzione ai deal
Nei tornei KO i montepremi sono ancor più spalmati che in quelli canonici, tanto che il premio monetario per i primi due classificati è identico (rimane la differenza tra le taglie).
Ecco perché raggiungere un accordo potrebbe essere più conveniente che in altre circostanze: specie in situazioni di average stack attorno ai 20 bui è consigliabile limitare la varianza accordandosi, dove possibile, con gli altri contendenti.
La differenza tra uscire 4° e uscire vincitore da un torneo KO è abissale, proprio in virtù del peso dei bounty.
Forse quindi, una spalmatina ulteriore al prizepool, potrebbe mettere tutti d’accordo: in fondo il taglione finale varrà comunque il doppio del secondo.