A coniare il termine “Stop & Go” è il pokerista Greg Raymer, WSOP Main Event Champion 2004, anche conosciuto per le sue spiegazioni dei “bias cognitivi“. È una tecnica old school molto in voga nel passato, che può avere utilità anche al giorno d’oggi, soprattutto quando si è in svantaggio.
La strategia, che dovrebbe generalmente essere adottata negli MTT, viene svolta nei primi due giri di puntate, con lo scopo di prendere i piatti senza andare allo showdown quando si è short stack.
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Approfondiamo meglio con un esempio.
Quando andrebbe messo in pratica lo Stop & Go?
Un esempio tipico è quello di avere un numero basso di big blinds disponibili nel torneo e di avere una pocket pair di 7 nel big blind. L’avversario, che si è dimostrato abbastanza aggressive, apre dal button e, dopo il fold dello small blind, decidiamo di fare call.
L’unico obiettivo adesso è ricorrere allo shove qualunque sia il flop uscito (o per lo meno, un flop che improbabilmente abbia aiutato l’avversario).
Sintetizzando, la nostra mano è abbastanza forte, pur rimanendo vulnerabile. Se raisiamo all-in, vi è la possibilità di essere chiamati da molte mani con overcard che hanno cinque outs. Il più delle volte però, circa 2 su 3, il nostro avversario mancherà il flop e non sarà in grado di continuare se abbiamo pushato in shove.
IMPORTANTISSIMO
Lo Stop & Go adempie alla propria funzione solo nei piatti heads-up, perché è troppo rischioso farlo in pot multiway. Infatti, dobbiamo avere la certezza che nessuno chiamerà dopo di noi quando abbiamo fatto call. Possiamo quindi affermare che funziona meglio dai bui, specialmente dal Big Blind dove possiamo chiudere l’azione. Al turno successivo vorremmo essere i primi a parlare, quindi dovremmo essere OOP (Out Of Position).
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Come accennato precedentemente, lo Stop & Go è abbastanza utile contro i giocatori aggressivi.
In particolare, parliamo di quelli che riteniamo possano chiamare un reraise preflop, ma che abbandonano facilmente quando non vengono aiutati alla scoperta delle tre carte iniziali.
Concludiamo dicendo che con lo Stop & Go, per quanto interessante, bisogna fare molta attenzione.
È si particolarmente utile quando si è short in un torneo, ma è anche una strategia facilmente esponibile. Come in ogni altra mano di poker, bisogna sempre analizzare tutte le possibili varianti e cercare di immedesimarsi nei comportamenti dell’avversario.
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