Poker mindset – Perché il Main Event delle KO Series non è un torneo come gli altri

Giu 26, 2020

Il giorno più atteso del mese da tutti gli amanti del poker online in formato torneo sta per arrivare.

Domenica prossima, 28 giugno, andrà in scena il Main Event delle KO Series che mette in palio 250mila euro di prizepool garantito a fronte di un buy-in da 100€ (con possibilità di un re-entry).

Ciò significa che, con altissime probabilità salvo deal eccezionali, il vincitore si alzerà con circa 50mila euro in più sul conto gioco.

Uno shot che sposterebbe un’intera annata a un professionista dell’online che gioca in Italia.

Bando alle ciance quindi, perché se è vero che da un certo punto di vista si tratta di un torneo come gli altri, è anche vero che no, non è affatto un torneo qualsiasi.

Come approcciare il Main Event delle KO Series

Se vi trovate a giocare il Main di domenica, l’obiettivo non può essere soltanto cercare di andare a premio.

Quello è il primo passo, un passo fondamentale sicuramente, ma quando l’avrete raggiunto (nella speranza che questo accada) sarà solo l’inizio, perché è lì che si giocherà la partita.

Inutile ribadire, come fatto in altre occasioni parlando dei tornei KO, che iscriversi sin dall’inizio e macinare chip importanti può costituire un bel vantaggio a ridosso delle fasi critiche, dalla chiusura della late allo scoppio della bolla.

A cambiare però deve essere soprattutto l’atteggiamento mentale, perché la struttura del torneo è quanto di più giocabile si possa trovare online e, nella maggior parte dei casi, non sarà un singolo colpo a determinare la nostra eliminazione ma una serie di scelte sbagliate che, inevitabilmente, culmineranno con un colpo a nostro sfavore.

In un torneo strutturato su due giorni, col Day2 che potrebbe durare più del previsto rispetto a un Sunday Special qualunque, l’aspetto principale da tenere in considerazione è proprio il mindset.

L’obiettivo, oltre alla sopravvivenza, è quello di arrivare in fondo al torneo col minor carico di stress possibile e con la giusta concentrazione.

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Una maratona, non i 100 metri

Quante mani si giocano online nell’arco di un’ora? Venti, forse trenta?

Dipende dalle fasi, magari anche qualcuna in più…

Giocando 30 mani all’ora, su otto ore di gioco, ne avremmo viste circa 250. Nel caso, fortunato, in cui riuscissimo ad arrivare in fondo questo numero andrà moltiplicato per due.

Non solo, perché bisogna anche ricordarsi che uno spot vinto al primo livello di gioco, in termini di $EV, varrà infinitamente meno rispetto alla stessa mano giocata al 25° livello.

Ciò significa che, se proprio avete intenzione di mettere a rischio la vostra tournament life, cercate di farlo quando il gioco vale la candela e non in situazioni dove il vostro guadagno, sia sul breve che sul lungo, non giustifica tale scelta.

E se nelle fasi iniziali i vostri avversari sembrano essere particolarmente arrendevoli, non vuole dire che lo saranno anche nelle ore successive.

Attenzione quindi all’immagine che vi create al tavolo: se per le prime 100 mani avete aperto, tribettato, c-bettato e check-raisato come se non ci fosse un domani, non stupitevi se a ridosso della bolla qualcuno comincia ad allargare i propri range, a flattare qualche tribet in più o floatare su determinate texture, perché probabilmente ve la siete cercata.

Non accontentarsi

Di occasioni per fare uno shot di questo tipo sulle room “punto it” ce ne sono davvero poche ogni anno.

Se riuscite ad arrivare in late stage, evitate di mollare la presa proprio sul più bello limitando la vostra aggressività alla ricerca del “colpo sicuro” che vi farà salire senza rischiare nulla.

Se volete raggiungere il tavolo finale dovete esser disposti a dare il massimo in ogni circostanza, un calo di tensione quando le cose sembrano andare per il meglio è tra gli errori più comuni commessi dai meno esperti.

Sia che vi troviate a gestire 20/30/50/100 o più big blind, la soglia di attenzione deve essere sempre al 100%.

“Missare” uno spot, una value-bet, una tribet o qualsiasi altra mossa vi avrebbe potuto far far delle chip con un rischio relativamente basso è il primo passo verso un lento declino.

I bui si alzeranno, dovrete giocare qualche colpo contro dei giocatori short stack e nel giro di qualche livello potreste trovarvi da padroni del tavolo a mine vaganti alla ricerca del raddoppio.

Il fatto che abbiate già recuperato ampiamente il buy-in non deve essere una scusa per allentare la tensione ma anzi, dovrebbe sortire l’effetto contrario!

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Foto di Anthony-X da Pixabay

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