Mikita Badziakouski è un poker player che a soli 31 anni di età – e già da qualche anno – è entrato a gamba tesa nel panorama High Roller live, scalando agilmente la classifica All Time Money List nella quale ora si trova inb, davanti a leggende come Ivey, Haxton, Holz e Petrangelo.
Stiamo parlando del migliore giocatore europeo della classifica dopo l’inglese Stephen Chidwick, che ha appena scalzato Negreanu ed è arrivato in terza posizione.
Insomma, nonostante la giovane età, Mikita è un giocatore che sa quello che fa e che dice, quindi quando regala ai microfoni di PartyPoker il suo consiglio numero uno per i giocatori principianti… chiunque non sia un pro farebbe bene ad ascoltare!
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Il consiglio più importante è di riuscire a trovare persone di mentalità simile.
Al giorno d’oggi giocare a poker da principianti è difficile perché bisogna raggiungere il livello di un numero di persone molto alto, ma un gruppo di studio sarà sempre più efficiente.
Una delle cose che ho realizzato molto tardi ed è importante per chiunque (anche il migliore del mondo, anche OtB_RedBaron) voglia migliorare il suo gioco è che la tua conoscenza del poker non è costruita solo su skill comuni.
Nella bravura di un giocatore, le skill saranno attorno al 70%, poi il miglior giocatore al mondo ha la meglio sugli altri perché ha più punti di forza di loro.
Il punto è che anche se sei il numero uno ci sono delle cose che puoi imparare dal secondo, terzo o quinto. Guardando gli esempi delle persone che ci circondano, possiamo trovare qualcosa da imparare. È così che puoi imparare qualcosa di nuovo e avere dei progressi veloci.
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È un concetto che non si rapporta solo al poker. La gente si paragona spesso a chi è molto meglio o molto peggio di sé, ma è un’opinione basata su una sola area o una sola skill.
Spesso però vedi persone giocare allo stesso livello ma con punti di forza differenti. Anche se sai di essere migliore in qualcosa non puoi dare per scontato che performerai sempre meglio, ci saranno momenti dove altri mostreranno la loro forza e saranno meglio di te.
L’aspetto importante di lavorare in gruppo è condividere onestamente esperienze, idee e nuove skill con gli altri. Primo, perché gli altri faranno lo stesso con te ed è grandioso, ma in generale quando condividiamo informazioni creiamo valore. Non è più un zero-sum game, se non siamo egoisti.
Se offri informazioni, tu non perdi nulla ma aiuterai un altro. Ovviamente in un mondo ideale ci aiuteremmo a vicenda in ogni situazione.
Situazioni dove dobbiamo cedere ciò che gli altri guadagnano possono essere difficili da un punto di vista egoistico, ma in situazioni dove puoi aiutare un altro senza perdere, o perdendo poco, penso sia stupido non aiutare.
