La base del poker è cercare sempre di massimizzare l’EV. Il valore atteso di una giocata è l’unica cosa che conta, anche se può costare di perdere molti piatti.
Ti sembra un controsenso? No, perché puoi perdere spesso dei piatti piccoli e rifarti vincendo ogni tanto un pot enorme. Immagina di scommettere €10 sul lancio di un dado, ma se esce il 6 vinci €100… Perderai 5 volte su 6 nel lungo termine, ma ne uscirai con un profitto.
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Vincere il pot spesso non è la stessa cosa che massimizzare il valore.
Purtroppo la mente umana non è troppo a suo agio con questo concetto, e tende a voler sempre (o quasi) vincere il piatto.
Questo porta a spiacevoli effetti collaterali come overplayare mani medie, overfoldare spot dove hai grandi implied odds (dove perderai spesso, ma le volte che vincerai i piatti saranno grandi).
Immaginiamo uno spot con un board coordinato dove ci possono essere molti draw, e noi abbiamo 2nd pair o 3rd pair. L’istinto di molti è barellare per far foldare i progetti avversari, ma la verità è che non folderanno mai quanto vorresti, e se alzi la size per portarli a foldare straight draw e flush draw, starai completamente over-playando la tua mano, al punto di non trovarti in vantaggio al river.
Viceversa dovresti accettare il fatto che la tua second pair verrà superata.
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Pensando a un altro scenario dove l’avversario overbetta al turn e noi abbiamo un draw con carte basse ed equity bassa, diciamo attorno al 30%, notiamo che non vinceremo spesso questo colpo, ma l’EV potrebbe essere positivo perché le volte in cui vinceremo porteremo a casa un pot abbondante.
Queste implied odds lo rendono un call profittevole.
Non limitarti a pensare a quanto spesso vincerai il piatto, ma pensa a quanto vincerai.
