Cosa sai delle origini di Daniel Negreanu? Il miglior giocatore del Canada è stato intervistato da Poker.org, raccontando molto di sé, e abbiamo trovato particolarmente interessante un aneddoto sugli inizi della sua carriera.
Scopriamo che Daniel ha rischiato in effetti di non diventare ciò che è diventato, a causa di alcuni problemi di gioventù. Finché non è arrivato un allineamento astrale a salvarlo.
La domanda che scatena tutto è: “Negli ultimi 25 anni, c’è mai stato un momento tanto stressante da portarti a considerare di quittare?”
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“Sì in realtà ce ne sono stati due, e in uno di questi in effetti l’ho fatto. Ma avevo 16-17 anni e giocavo nei club privati, ero andato broke e in più ero coinvolto nel giro dello sport betting, ero il ragazzino a scuola che proponeva le quote agli altri. Avevo meno di 18 anni, quindi lo posso dire.
Quindi avevo diversi gruppi con cui scommettevo, e c’era un gruppo che mi doveva $8.000 e io dovevo a un altro ragazzo la stessa cifra. Io non avevo quei soldi e il gruppo non mi pagava, quindi ho provato a risolvere il problema giocando a poker, ma ho avuto un po’ di bad run.Â
Per fortuna erano persone tranquille, e in un certo senso qui sono nate le fondamenta della mia carriera come pro. Gli dissi «Ecco cosa faremo. Ora non posso pagarti, ma andrò a giocare la 10-20 limit cinque giorni a settimana, e ogni settimana ti darò 500 dollari.» a quel punto avevo davvero una responsabilità .
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Dovevo pagare questi ragazzi, persone onorevoli davvero, e ho cominciato a saldare il mio debito in maniera costante. Mi hanno anche fatto uno sconto di $500 a Natale!Â
Comunque prima di questo periodo c’è stato un momento dove ero senza soldi ed ero tornato a scuola, non ho giocato per un anno. Questa è la cosa del poker, si risolve da solo. Chi non può essere un pro se ne accorge perché finisce i soldi!Â
Poi mi sono rimesso in piedi e ho ricominciato a grindare. Per un periodo in Ontario c’erano questi “Charity Casino” itineranti, stavano tre giorni in un hotel, tre giorni in una sala da bowling… E loro offrivano la 10/20 limit Hold’Em che era nuova per le masse ma io la giocavo già nei club.
Nella mia zona poi vivevano molti asiatici. Ricordo che giocavamo 11-handed, io e 10 giocatori cinesi. Per il primo mese io ero l’unico che foldava prima del flop. Mi prendevano in giro per questo! E alla fine ovviamente vincevo tipo $1.000 al giorno, era molto facile.”