Cosa ci vuole per giocare a poker? Basta comprare delle chips e sedersi a un tavolo, o aprire il pc e fare doppio click su una delle varie picche che abbiamo sullo schermo.
È vero, ma stiamo prendendo sottogamba un po’ di cose. Per rendere il poker un divertimento e possibilmente un guadagno, dobbiamo fare attenzione a quattro cose in particolare.
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1 – Hai davvero voglia di giocare?
Vuoi perché il tuo programma prevede di giocare un certo numero di mani al mese, vuoi perché sei a Las Vegas e per un poker player è d’obbligo fare qualche mano, a volte ci si trova seduti al tavolo senza avere reale voglia di giocare.
Sicuramente sai di cosa stiamo parlando, a tutti i poker player è successo almeno una volta di giocare un po’ controvoglia, più per un senso di dovere che di piacere.
Ecco, questa è una situazione decisamente da evitare. Il poker deve essere un divertimento e un piacere, anche perché se la nostra testa vorrebbe essere altrove sarà molto più difficile mantenere l’A-Game (e quindi virtualmente perdere soldi).
Vai a berti una cosa o guarda una serie tv. Il poker sarà lì anche domani.
2 – Bankroll
Lo abbiamo detto, ripetuto e lo ripeteremo sempre: il bankroll è una delle cosa più importanti per un giocatore di poker, e va sempre tenuto in considerazione.
Questo non vuol dire per forza che non potrai “shottare”, la maggior parte dei professionisti lo ha fatto, ma come confermano anche giocatori del calibro di Carrel e Torelli, se si vuole giocare fuori bankroll va sempre fatto usando la testa.
Resta sempre ancorato al tuo piano di gestione bankroll, e se vedi un tavolo o un torneo di livello più alto che ti sembra succoso, valuta il field, l’impatto che avrà sul tuo bankroll, lo stop loss e tutto ciò che c’è scritto in questo articolo.
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3 – Avversari al tavolo
A volte non si può fare altrimenti, a volte vogliamo metterci alla prova, altre volte tastare il terreno e affrontare qualcuno di più preparato. Solitamente però è meglio lasciar perdere, se per giocare dobbiamo scontrarci contro un field che ci mette in difficoltà.
Poi, il poker deve essere un divertimento come prima cosa. Se avete l’occasione di sattare Isildur1 (come successo ad Andrea Sorrentino) e proprio non riuscite a resistere, fatelo. Ma ogni volta che affrontate un field più complicato, ricordatevi sempre che nel lungo termine perderete o vincerete di meno.
4 – Focus, mindset e preparazione
Giornataccia, tilt, distrazioni, pensieri… Non è sempre facile rendersi conto di quando non ci si trova nella migliore condizione per giocare a poker, però è una skill che va affilata assolutamente.
Bisogna imparare a riconoscere il più velocemente possibile quando qualcosa potrebbe interferire con il nostro A-Game, che sia una televisione accesa o uno stato d’animo negativo, magari dopo una brutta giornata al lavoro.
Appena si riconoscono certi segnali, chiudete tutto il più velocemente possibile, prima di perdere l’ennesimo stack con un bluff che vi illudevate potesse funzionare e il giorno dopo categoricamente lo rivediate come donkata pazzesca.
Se imparate a percepire queste situazioni prima ancora che avvengano (e ad ascoltarle!) sarete in una botte di ferro.
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