Conosciamo lo Independent Chip Model come un modello matematico che entra in gioco nelle fasi dei tornei in cui si deve considerare la $EV o ‘dollaroEV’, ossia la prospettiva di guadagno in soldi reali e non più in chips come invece accade nelle fasi iniziali e intermedie dei tornei di poker.
In una situazione ideale in cui tutti i partecipanti seguono l‘equilibrio perfetto, il modello restituisce la azione corretta in base a due variabili che sono gli stack dei diversi giocatori e il payout.
Ma come cambia l’ICM al variare degli stack? Per vederlo abbiamo modificato la dotazione in chips dei giocatori di uno spot molto particolare analizzato qualche tempo fa da Patrick Leonard.
La situazione
Riprendiamo le tabelle dall’articolo della analisi di ‘Pads’ perché lo spot è davvero più unico che raro. Il tre left ha un payout vertiginoso: tra la terza e la seconda posizione balla mezzo milione di dollari!
Posizione | Premio |
---|---|
1 | $2,783,432 |
2 | $2,059,058 |
3 | $1,524.214 |
E anche la distribuzione degli stack è di quelle da grattacapo, perché hero su small blind ha 16bb di stack e deve decidere cosa fare dopo l’openfold dell’avversario su bottone che con un misero big blind di stack la mano successiva sarà in all-in automatico.
Una decisione ancora più difficile visto che il giocatore su big blind, oltre ad avere 73bb di stack, ha uno stile di gioco particolarmente allegro.
Posizione | Stack in bb |
Bottone | <1 |
Small Blind (HERO) | 16 |
Big blind | 73 |
Proprio visto il range ‘allargato’ del chipleader da big blind, secondo Leonard in questa situazione di gioco hero avrebbe dovuto openfoldare coppia di Dieci.
Vediamo invece cosa direbbe ICM Nash sia nella situazione concreta che in quelle con stack modificati.
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---|---|---|
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Cosa dice ICM Nash
Secondo Nash ICM, dati stack e payout, in questa situazione di gioco small blind dovrebbe pushare sempre 10Χ10Χ, che è il bottom del suo range. Però secondo Nash ICM il chipleader dovrebbe chiamare strettissimo, con il 4% del mezzo, quindi meno spesso di una volta su venti.
Sappiamo che questo non è il caso: nella sua analisi con il range di big blind allargato, Patrick Leonard è arrivato alla conclusione che il range corretto di push di small blind è JJ+ AQo+.
Ma le indicazioni di Nash sono comunque utili come metro di paragone per gli scenari a seguire in cui abbiamo modificato gli stack dei diversi giocatori. Ecco dunque i range di questo spot secondo Nash ICM.
Big blind con 30bb
Se modifichiamo lo stack del chipleader portandolo a 30bb il range di hero si allarga notevolmente, come logica conseguenza dei maggiori ‘danni’ che può apportare al chipleader rispetto a quando questo ha più di 70bb di stack.
Addirittura per hero il range di openpush da small blind in questo scenario in pratica raddoppia nonostante l’avversario su bottone abbia sempre un misero blind di stack.
Hero con 10bb
Modificando lo stack del protagonista della mano a 10bb si nota subito il restringimento del range di push del giocatore da bottone con un big blind di stack, più stretto di quindici punti percentuali rispetto allo scenario dello spot realmente giocato.
Hero invece deve allargare i suoi range: l’openpush small to big comprende l’1,5% del mazzo in più rispetto allo scenario in cui ha uno stack di 16bb, e di conseguenza anche il chipleader deve allargare il suo range di call.
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Bottone con 5bb
Infine abbiamo elaborato uno scenario in cui il giocatore su bottone ha una prospettiva di sopravvivenza più lunga rispetto a quella della situazione reale, in cui con il suo big blind di stack sarà in all-in automatico alla mano successiva.
Se bottone avesse cinque big blind, il suo range di openpush sarebbe enormemente più stretto dello scenario reale che abbiamo visto sopra. A quel punto small blind dovrebbe allargare di non poco i suoi range di openpush small to big.