Uri Peleg è un poker player 38enne che da più di 10 anni ha fatto del poker la sua professione. Appassionato come al suo primo giorno, Uri ha giocato, studiato ed è migliorato fino a diventare uno dei coach di punta della scuola di Doug Polk Upswing Poker.
Lo stesso Doug lo porta in palmo di mano, chiamandolo nel suo podcast a parlare di GTO e degli errori che la gente fa quando ne parla. Una domanda su cui vogliamo soffermarci è sul classico contrasto GTO-Exploitative.
“Mi sono sempre chiesto perché dovrei prendermi dei rischi [giocando exploitative], vincerò in ogni caso. Perché dovrei fare cose diverse, prendermi dei rischi, provare a fare cose se poi vinco lo stesso?”
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“Onestamente Doug, penso che tu vinceresti in qualunque caso. La domanda è come vincerai di più e in che modo ti divertirai di più a giocare?
Prova a pensare agli scacchi: puoi giocare diverse aperture, alcune molto caute e altre selvagge e aperte dove i giocatori possono fare degli errori. Ci sono ottimi giocatori per entrambi gli stili, ma ovviamente se sei Magnus Carlsen (che ora è anche poker player, ndr) qualunque cosa farai funzionerà.
Se io giocassi contro un avversario che reputo più debole, vorrò giocare situazioni più complicate, dove sbaglierà più spesso, contro un giocatore più forte vorrò giocare GTO, sai, per proteggermi.
Bisogna essere più preparati nella GTO del proprio avversario per riuscire ad avere un vantaggio.”
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Successivamente Doug ricorda come ai suoi tempi d’oro fosse lui stesso un giocatore exploitative, che adattava il suo gioco alle frequenze dei suoi avversari. Le cose cambiarono quando i solver diventarono di pubblico dominio e permisero a chiunque di scoprire che esisteva il modo di essere bilanciati “tuttora sembra che non lo siano, ma avrebbero potuto!”
La risposta di Uri: “Dalla prospettiva di un high stakes cash game player… non so se ci sono nemmeno 10 persone al mondo che sanno giocare bilanciato.
Ogni tanto parlo ai giocatori high stakes, miei coachati, guardiamo uno spot e dico loro: ‘Ragiono su questo spot in tre livelli. Il primo, guardando il solver, è semplificare in questa maniera.‘ e loro già qui mi dicono: ‘È esattamente come lo faccio‘.
Moltissimi high stakes player arrotondano gli angoli, semplificano, non scavano a fondo nelle cose non intuitive che ci si nascondono. Quando scavo a fondo, non cerco la cosa che alza il winrate, ma guardo la combo che gli altri non possono trovare, come posso aggiustare la mia strategia attorno a questo.
Come ho detto, poteva essere realtà: tutti potevano studiare l’albero del gioco, diventare super bravi e giocare GTO ed eliminare lo spazio per giocare exploitative, ma in pratica non è così.”