Il poker è un mondo unico nel suo genere.
Esistono svariati formati per tutti i tipi di tasche e con mille caratteristiche diverse, anche se principalmente si raggruppano in due grandi filoni: partite con costo di iscrizione fisso e prizepool in palio e partite dove il valore del denaro corrisponde esattamente alle chip in gioco.
Per farla breve, i tornei rientrano nel primo, il cash-game nel secondo. Il formato torneo in realtà non è che l’evoluzione dei Sit&Go, quasi ormai dimenticati da chi bazzica online se non per i nuovi lottery, con prizepool variabile.
Tuttavia la scelta che gli utenti possono trovare online al momento è infinitamente più ricca di quel che ci si potesse auspicare una decina d’anni fa, quando il poker attraversava i suoi anni d’oro.
Quest’oggi proveremo a capire i punti di forza che presenta ognuna delle due specialità principali, in modo da aiutarvi a scegliere quella che più fa per voi.
Il poker online in tutte le salse
Dall’avvento del cash-game in Italia a oggi le principali poker room hanno testato diversi formati, alcuni dei quali hanno spopolato – come ad esempio gli Spin&Go – mentre altri hanno disatteso le aspettative – è il caso dell’ibrido tra poker e fantasy game lanciato da PokerStars tempo fa -.
Tornei
Sono la specialità attraverso la quale il Texas Hold’em è diventato popolare in tutto il mondo, specialmente dopo la vittoria di Chris Moneymaker al Main Event delle WSOP dopo essersi qualificato attraverso un satellite online da poche decine di dollari.
Eccezion fatta per il live, dove un torneo può durare anche oltre una settimana, i tornei online durano dalle due alle otto ore in media, salvo eventi particolari strutturati su due o addirittura tre giorni – è il caso del Main Event del World Championship Of Online Poker –
Per giocarli occorre una grande pazienza dal momento che in media si partecipa al 15/30% delle mani e, a seconda della circostanza, anche con percentuali inferiori al 10%. La possibilità di fare azione con una determinata mano è fortemente legata a una serie di fattori quali fase del torneo, stack in gioco, posizione e via dicendo.
La formula tradizionale – quella freezout, ovvero con la possibilità di un solo ingresso per persona – prevede il pagamento di una quota d’iscrizione a fronte della quale viene assegnato uno stack in chip il cui valore NON ha una corrispondenza diretta con l’importo pagato come accade nel cash-game.
Per fare un esempio pratico, il fatto che un torneo preveda una dotazione in chip da 30.000 gettoni piuttosto che da 50.000 non ha nulla a che fare con il costo del torneo.
- Struttura: hyper-turbo, turbo, normal, slow
- Buy-in: costo fisso di iscrizione dai 0.50 centesimi fino a svariate migliaia di euro
- Stack: generalmente si parte con 100 o 200 big blind in dotazione, ma alcuni tornei deep ne possono prevedere addirittura 300/500
- Premi: il 15/20% dei giocatori riceve un premio generalmente doppio rispetto alla quota pagata, mentre il primo classificato porta a casa dal 10 al 20 percento del prizepool totale.
- Modalità: freezout, re-entry, re-buy, bounty, progressive KO, Win the button.
- Tavoli: il torneo per eccellenza è 9-handed, ma si trovano tornei da 10/9/8/6/4/3/2 giocatori per tavolo.
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Cash-game
Se non è zuppa è pan bagnato…Chi ama il poker non può non aver mai giocato una mano di cash-game. Il gioco di abilità per eccellenza tra tutte le specialità pokeristiche, dal momento che l’impatto della varianza risulta essere inferiore, al fine di realizzare il proprio atteso, rispetto alle altre.
Il motivo è molto semplice: si parte sempre con almeno 100 big blind e se in un singolo colpo si perde tutto lo stack è sufficiente ricaricare.
Questo aspetto cambia radicalmente le dinamiche al tavolo, dal momento che un giocatore di cash game farà le sue valutazioni in base a scelte che nel lungo periodo si riveleranno vincenti, nel tentativo di massimizzare il rapporto BB vinti ogni 100 mani – BB/100 – il vero punto di riferimento per capire se e in che modo si riesce a battere il field.
Il cash game offre tantissime varianti e quella che più ha spopolato si chiama ZOOM. Si tratta di una modalità che consente di cambiare tavolo a ogni mano passata, il che velocizza enormemente l’action dal momento che i giocatori non saranno costretti ad aspettare il termine della mano in corso per ricevere due nuove carte.
A differenza dei tornei, che partono a orari prestabiliti, il cash-game offre grande flessibilità dato che ci si può sedere e ci si può alzare quando si preferisce. In questo caso però, le chip in gioco corrisponderanno ESATTAMENTE al denaro investito.
- Stack: generalmente si entra con 100 BB, ma in alcuni tavoli si può entrare con un minimo di 40BB mentre altri formati prevedono stack non inferiori ai 200BB o più.
- Blind: i bui non cambiano mai e determinano il livello di gioco. Se i bui sono 50/100 ad esempio, significa che uno stack da 100 big blind corrisponderà a 10.000 euro, quindi in questo caso si starà giocando al NL10.000 – dove NL sta per No Limit Hold’em, ma se si trattasse di Pot Limit Omaha parleremmo di PLO -.
- Tavoli: il classico tavolo cash-game è 6-handed o 9-handed, anche se il non plus ultra del poker dovrebbe essere il testa a testa.
- Modalità: l’introduzione del formato “fast fold” – il sopra citato ZOOM – ha tracciato quasi una linea tra i cash-gamer: chi proprio non vuole saperne di aspettare e chi invece non adora per nulla cambiare di tavolo.
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Photo Credits: Stefano Atzei