L’edizione 2022 delle World Series of Poker si è conclusa solamente da poche ore. A far calare il sipario sulla kermesse di poker live più amata e giocata al mondo ci ha pensato il torneo che racchiude al meglio i suoi campioni, ovvero il Tournament of Champions. Tra gli italiani che si sono alternati ai tavoli delle WSOP abbiamo visto anche Marco Bognanni.
Per lui il poker continua a essere un aspetto centrale nella sua vita, anche se non il più importante. Abbiamo visto il giocatore meglio noto come Magic Box vivere nuove vite, tra cui la nuova esperienza con il mondo delle cryptovalute in cui è impegnato in maniera intensa. In ogni caso, una capatina a Vegas non si poteva non fare nell’anno in cui le World Series tornavano a giocarsi in estate.
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Le WSOP 2022 secondo Marco Bognanni
Marco Bognanni è stato intercettato dai colleghi di Italiapokerclub dopo la fine delle WSOP. Il suo primo racconto fa notare che per gli americani è decisamente più accessibile giocare in certi tornei:
Per l’americano medio giocare tornei fino a 2.500$ di buy-in è una cosa molto normale. Mi sono fatto l’idea che per loro siano più abbordabili, forse per gli stipendi medi statunitensi, perché vedo gente che a malapena sa le regole che non perde l’occasione di sedere a questi tornei.
PIù in generale, Marco ha sottolineato quanto fosse basso il livello medio tra i giocatori:
Ho trovato errori e una scarsezza media più alta degli altri anni. Si vede forse che c’era tanta gente che non giocava da tanto tempo. Nel 2020 non ci sono state le Wsop e ad autunno 2021 tanti europei non hanno giocato.
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Ma come sono andate le WSOP 2022 per Magic Box? Il suo resoconto non è poi così malvagio:
In questa trasferta avevo uno schedule di 40 eventi possibili da giocare. Alla fine ne ho giocati la maggior parte. Quando fai un programma così sai che può cambiare per qualche deep run o per i rebuy.