La notte che è appena trascorsa alle World Series of Poker 2021 ha regalato ancora una volta qualcosa di magico. Si è infatti completata una lunga rincorsa che durava da oltre due anni ma alla fine si è conclusa con il lieto fine. Il protagonista di questa storia travagliata e conclusasi nel migliore dei modi è uno dei giocatori più controversi di sempre, ovvero Phil Hellmuth.
La leggenda vivente del poker internazionale è riuscito in un’altra impresa, ovvero quella di portare a casa il braccialetto numero 16 della sua carriera. Lo ha fatto ancora una volta in un torneo per amanti delle varianti, ovvero il No Limit 2-7 Lowball Draw, con un field ricco di campioni. Tra questi c’era anche il nostro Dario Sammartino, che ha provato a inserirsi nella corsa per il braccialetto.
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Phil Hellmuth sempre più nella storia
Partiamo proprio da questo attesissimo Final Day, in cui c’erano dieci giocatori ancora in corsa per il titolo. Hellmuth non ha mai mollato le primissime posizioni del chipcount, visto che partiva da una ottima seconda posizione. Purtroppo nel frattempo abbiamo perso per strada il nostro Sammartino, che è stato costretto a uscire di scena in sesta posizione.
Il carnefice del vice-campione del mondo del 2019 è stato Rep Porter, il chipleader di inizio giornata. Fatale è stata quella che è la seconda miglior mano di questo gioco, ovvero quella composta da 2-3-4-6-7. Sammartino, che aveva mandato i resti prima del flop, non ha potuto opporsi in nessun modo ed è stato costretto a uscire di scena.
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La cavalcata di Hellmuth è proseguita senza intoppi anche dopo la composizione del tavolo finale, fino a giungere all’heads up decisivo. Ad attenderlo c’era un altro grande campione, Jake Schwartz, il quale non ha potuto nulla contro The Poker Brat. Alla fine la corsa si è conclusa nel migliore dei modi, con il braccialetto numero 16 e con Mike Matusow che è andato a festeggiare l’amico di sempre.
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Photo credit: WSOP.com