Tre rapidi consigli per chi non riesce a capire cosa va nel proprio gioco. Buona lettura!
1) Dinamiche di steal e difesa dei blinds
Anche se sembrano i pot da 200bb e oltre a fare la differenza, tutto il gioco del Texas Hold’Em gira attorno a quel singolo big blind obbligatorio.
Se non ci fosse il BB non avremmo nessun problema ad aspettare solo AA, né a foldare qualunque mano in qualunque posizione. Il BB invece è una sorta di spesa fissa che dobbiamo recuperare, ed è partendo da questo che si è evoluto il gioco e tutta la sua strategia.
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Dopo questa premessa, è importante capire che dobbiamo puntare a vincere quel big blind (big blind e mezzo, considerando lo small) rischiando il meno possibile: meno giocatori parleranno tra noi e il BB, più largo dovrà essere il nostro range di apertura, e nelle late positions dovremo provare lo steal con un’alta frequenza, anche del 30% da CO e del 50% da BTN (ovviamente dipende dalle info che avremo sugli avversari).
Allo stesso modo da BB dovremo difendere con un range molto largo, in primis perché avremo quasi sempre un’equity decente contro i range larghi di steal, poi perché le pot odds saranno facilmente in nostro favore, avendo già pagato 1bb. Anche qui occhio a chi è il nostro avversario, ma complichiamogli la vita.
2) Frequenze di continuation bet e affrontarle
Se rilanciamo preflop per poi giocare solo quando chiudiamo un punto, possiamo direttamente chiudere il conto gioco.
La continuation bet è un’arma imprescindibile del nostro repertorio. Se avete rilanciato preflop, continuate ad aggredire, spesso ma non troppo. La giusta frequenza, insomma.
Per effettuare i calcoli precisi potete seguire questo procedimento, ma dire una media è un po’ non-sense. Ogni tipo di board, ogni posizione, ogni avversario e ogni stack spostano l’equilibrio del giusto range di c-bet. Ricordate solo di implementare qualche bluff.
Bluffare poco è il principale leak dei principianti, bluffare troppo il secondo.
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3) Tribet in posizione e fuori posizione
Rilanciare dopo l’apertura di un avversario indica molta forza, perché diminuisce lo stack to pot ratio e muove il primo passo verso la creazione di uno spot pericoloso.
Pensate però molto bene a cosa va 3-bettato e cosa preferisce solo un call, pensate a quali mani conviene tribettare in bluff, e soprattutto alla vostra posizione relativa.
Mani forti ma non fortissime hanno il problema che, se le 3-bettiamo, rischiamo di ottenere fold dalle mani peggiori e call dalle mani migliori. Pensate a un AJs da BTN contro l’apertura di MP. Se chiamerà crediamo davvero lo farà con mani che dominiamo? Se sì, quante saranno rispetto a quelle che ci dominano?
Indicativamente quando siamo fuori posizione vorremo 3-bettare di più, per compensare con l’aggressività la debolezza della posizione. Leggi questo articolo sulla realizzazione dell’equity per saperne di più.
Come sempre, tribettare solo per valore porterà gli opponent a exploitarci con dei bei fold, quindi aumentiamo la frequenza di bluff in modo da guadagnare più piatti uncontested e mettere in difficoltà gli avversari.