C’è chi sale e c’è chi scende.
Il poker non fa sconti a chi non tiene il passo col nuovo che avanza, a un ritmo, forse, più accelerato che altrove.
La scuola dell’online produce vere e proprie macchine da guerra, alcune delle quali dimostrano il loro valore anche dal vivo: prendete uno come Mikita Badziakouski, che dopo aver distrutto gli high stakes online si è fiondato sui live vincendo quasi 30 milioni in cinque anni.
Basta un anno di insuccessi, forse due, per uscire dalla cerchia dei migliori e cedere il passo agli astri nascenti.
Abbiamo racchiuso in una classifica le 5 “Falling Stars” del poker mondiale: ecco il risultato!
5 – Jamie Gold (Vincitore Main Event 2006)
Una quindicina d’anni orsono Jamie Gold aveva trovato un senso concreto al suo cognome e, almeno in apparenza, alla sua vita terrena.
Dodici milioni di dollari in tasca per esser diventato il vincitore del Main Event più ricco della storia (ancora oggi), e un futuro radioso davanti.
I problemi non tardano ad arrivare e il produttore televisivo Crispin Leyser lo porta in tribunale reclamando metà delle sue vincite, che Gold sarebbe stato costretto a pagare negli anni successivi.
Si aggiungono alcuni problemi relativi ad accordi commerciali non rispettati e una serie di risultati disastrosi ai tavoli. Nel giro di qualche anno uno dei giocatori più invidiati d’America esce dalle scene per poi riapparire nel 2013 dichiarando: “Sono pronto a rimettermi in gioco”
I risultati però, non l’hanno aiutato.
4 – Antonio Esfandiari (Vincitore One Drop 1MLN)
Una personalità spiccata ai tavoli: sicurezza, intraprendenza, arguzia stile.
Erano gli anni in cui il suo volto imperversava nelle partite cash game high stakes trasmesse in TV, anche se le luci della ribalta lo avevano accecato per i (quasi) 20 milioni di dollari vinti al torneo da 1 milione di buy-in, il più costoso in assoluto.
Antonio è rimasto nel circuito ma i rilsutati ai tavoli, specialmente nei tornei dal vivo, sono diventati merce rara.
L’ultima sua apparizione a un tavolo da poker è stata di recente nel contesto “heads-up Challenge”, dove ha addirittura perso contro Phil Hellmuth alla meglio di tre.
Di sicuro i suoi interessi si saranno spostati altrove, sta di fatto che tra i nomi più in voga del poker mondiale il suo non compare più da un pezzo.
3 – Vanessa Selbst (Donna più vincente al mondo)
Come lei nessun’altra nel poker dal vivo.
Coi sui (circa) 12 milioni in vincite lorde è la numero 68 al mondo, ma da oltre 5 anni il poker è praticamente un passatempo.
Fino al 2014 era meglio non trovarsela di fronte al tavolo da gioco, poi all’improvviso…
Rimane un’icona per il movimento pokeristico femminile, ma nel 2020 rappresenta più il passato che il presente.
2 – Gus Hansen (Secondo miglior player danese)
Chi segue il poker da più d’una decina d’anni non avrà bisogno di sentirsi dire per quale ragione Gus è stato tra le icone (nel bene e nel male) del poker mondiale. Per tutti gli altri c’è Wikipedia.
L’ex testimonial di Full Tilt, ai tempi d’oro, è noto soltanto a chi lo segue attraverso il suo profilo Instagram (e sono circa in 64 mila).
Dalle ultime stories pare sia intento a metter su casa per via dell’arrivo di un figlio con l’attuale compagna, nulla a che fare col poker giocato e con le nottate infinite passate alla Bobby’s Room.
1 – Phil Hellmuth (Recordman braccialetti vinti)
Un mito in declino costante. Ad accorgersene rimarrà probabilmente l’ultimo e anzi, è forse proprio questa la rè proprio per questo che si parla ancora di lui.
Non ce ne vogliano i fan più incalliti, ma la storia dei 15 braccialetti non può reggere per sempre.
Da diversi anni ormai è un personaggio che interpreta il giocatore di poker e non viceversa, noto più per le sue sfuriate in diretta TV che per aver distrutto tutti al tavolo da gioco.
Nessuno si dimenticherà di lui e di quanto ha fatto nella storia del poker, ma al momento la top 100 nella all time money list è solo un’etichetta che non rispecchia la realtà.
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Foto di Yatheesh Gowda da Pixabay