Aprire un gruppo sul poker e raggiungere 2.400 iscritti in appena 5 giorni?
Difficile, ma non impossibile.
Specie se a tirarlo su sono quelle teste matte di Andrea Crobu e Davide Nutarelli che tra il serio e il faceto sono ancora in grado di destare l’interesse della community, pur non essendo ogni giorno sulle prime pagine delle testate pokeristiche nazionali per le loro imprese ai tavoli.
A riguardo date un’occhiata all’ultimo shot da urlo centrato da Andrea Crobu su PokerStars.it
Tutto a caso (e non poteva essere altrimenti)
Le idee migliori nascono sempre così, un po’ per caso, come accaduto per il gruppo Poker Quality:
“Questo non è un gruppo così” – esordisce Andrea – “E’ mio e del DJ, è un gruppo importante!” – ride.
“E’ nato tutto un po’ per caso, volevamo capire quanta gente effettivamente ci seguisse. E poi vorremmo sfidare (in modo giocoso eh, non c’è alcuna rivalità ) il gruppo “Sei pokerista se…” per provare a superarli.
Queste sono le motivazioni principali, poi in realtà si tratta di un passatempo. Un gruppo dove postare qualche mano, sfotterci e insultarci, sempre in modo goliardico, cosa che in altri gruppi non si può fare.
Siamo arrivati a 2.400 in 5 giorni, abbiamo più fan della mia pagina che ce l’ho aperta 4 anni!”
Moderazione e affini
“Il gruppo è aperto a tutti, l’unica cosa che non accettiamo sono le prese per il culo sulle mani.Â
Ci sta lo sfottò ma entro certi limiti, non come in altri gruppi dove la gente sfotte l’omino che posta una mano: siamo stati anche noi degli omini in fondo e non è bello da vedere.
Il gruppo nasce con questi principi, se così vogliam chiamarli, sarebbe una sorta di ‘Sei pokerista se…’ con degli aggiustamenti.”
Cosa trovare nel gruppo
“Potremmo proporre degli home games fornendo user e password agli iscritti e fare qualche torneo tra amici come già accaduto in passato.
L’unico problema è che il DJ non potrà partecipare dato che è bannato, sarà comunque una cosa divertente e i buy-in possono essere vari: 20/50/100/250, magari con le taglie…
Poi faremo delle dirette come facciamo col DJ da un pezzo, e le trasmetteremo sul gruppo invece di farle sui nostri profili privati.
Contiamo di arrivare a un bel numero di iscritti, stiamo cercando di canalizzare il traffico in un gruppo senza spammare a destra a sinistra.”
E Paride Tridente?
“Paride è sempre la ciliegina sulla torta in tanti gruppi pokeristici, sta sempre ovunque ma è un personaggio che si muove in questo modo. Lo conosciamo e lo accettiamo così com’è insomma.Â
In generale cerchiamo di non filtrare nulla, ognuno è libero di dire la propria nel rispetto delle regole.Â
C’è chi commenta la mano in modo più tecnico o chi cerca di esprimere qualcosa a parole sue pur non avendo grande esperienza.
Altri apprendono e basta senza commentare oppure commentano in base alle loro competenze e, cosa importante, non vengono derisi. ”
Qual è il segreto dell’accoppiata Crobu-DJ Dave?
“Prima di tutto farsi conoscere come giocatori facendo parlare i risultati. In secondo luogo l’intrattenimento, saperci fare con la gente, risultare simpatici, mettersi a disposizione per rispondere agli utenti.
La gente ci segue anche per interesse, per capire come io o il DJ avremmo giocato una certa mano in una determinata circostanza, e anche questo in fondo è freecoaching.
Ma soprattutto, restare sempre coi piedi per terra.”
E se da questo gruppo nascesse un canale su Twitch?
“Fare lo streamer mi è sempre piaciuto, anche perché le nostre dirette hanno sempre avuto un buon seguito: 150/200 persone connesse contemporaneamente non è poco su Facebook.
Se poi si decidesse di includere Twitch andrebbe fatto in modo strategico, che so, mettendo in palio dei pacchetti di coaching o dei buy-in per tornei importanti.
Se poi si fanno anche dei bei numeri trasformarlo in un lavoro non è proprio fantascienza.
Io ho già un canale Twitch aperto tra l’altro, solo che qui in Sardegna la connessione fa un po’ schifo, quindi mi toccherà trasferirmi per renderlo un lavoro!”
Per chi si fosse perso il mea culpa di Andrea Crobu prima dello shot al Main ICOOP DATE UNO SGUARDO QUI…
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Photo Credits: Stefano Atzei