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Cosa bisognerebbe fare quando non si è in una mano di poker?

Mar 21, 2023

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È possibile migliorare il proprio potenziale in una partita live imparando cosa fare quando non si è in una mano di poker. Dal mantenere la concentrazione, all’imparare a contare le fiches, all’ottenere letture, potremmo far molto bene a noi stessi sfruttando i tempi morti. Non perdiamoci in chiacchiere e vediamo subito questi punti, grazie ad un articolo di pokerlistings.com!

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Come comportarsi quando non si è in una mano di poker

Rimanere attenti

È facile giocare a più partite tavoli o distrarsi mentre si sta grindando, perché gli HUD ci aiutano a tenere traccia dell’azione. Nei tavoli in live non si ha però questo lusso. Se vogliamo sapere esattamente cosa sta succedendo, dobbiamo rimanere concentrati, anche quando non siamo in una mano. Niente di pesante, è necessario avere almeno un occhio sull’azione. Se si passa tutto il tempo a girovagare o a guardare il telefono, verranno perse molte informazioni preziose.

Creare un HUD mentale

L’uso di HUD è diventato una pratica standard quando si gioca online (visita la nostra sezione sui software!) e, quando si gioca dal vivo, non si ha questo lusso. Tuttavia, è possibile sviluppare un proprio HUD interno. È possibile monitorare tre statistiche chiave:

  • Quanto spesso qualcuno gioca una mano (VPIP)
  • Quanto spesso qualcuno rilancia pre-flop (PFR)
  • Quanto è aggressivo al flop, al turn e al river (AF)


Un buon modo per farlo è osservare un singolo giocatore per 20 mani. Durante queste mani, dovremmo contare quante volte oppo chiama e folda pre-flop. Dovremmo notare anche quante volte rilancia e re-raisa pre-flop e quante volte punta post-flop. Annotare le cose su un foglio di carta potrebbe aiutare.

Una volta osservate 20 mani, bisognerebbe dividere il numero di volte in cui gli avversari hanno effettivamente fatto qualcosa per 20. Ad esempio, se oppo ha chiamato cinque volte in 20 mani, il suo VPIP è del 25% (5 / 20 = 0,25 X 100).

20 mani non sono un campione molto ampio e proprio per questo l’intero processo deve esser preso con estrema cautela. Considerato però che in una partita dal vivo si vedono molte meno mani rispetto all’online, possono però bastare per farci un punto della situazione. I calcoli non devono essere necessariamente esatti, servono solo a darci una base su cui costruire. Portandoci direttamente al prossimo punto.

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Tenere sotto controllo giocatori, mani e ranges

Ci sono tre cose a cui dovreste sempre pensare quando non siete in una mano: i giocatori, le mani e i range. Se riusciamo a seguire i players e le loro mani, potete ottenere una migliore gestione dei loro range potenziali. Uno dei momenti migliori per raccogliere queste informazioni è il fold. Ovviamente conosciamo già i vantaggi nel riconoscere un determinato tipo di giocatore, leggi qui se vuoi conoscere gli stili vincenti!

Essere socievoli

Socializzare con gli altri giocatori può aiutare a raccogliere più informazioni su di loro, compresi i loro punti di forza e di debolezza. Questa strategia è utilizzata anche da giocatori esperti come Phil Hellmuth e Doyle Brunson. I giocatori online sono abili nella matematica e nella teoria del gioco, ma il poker dal vivo è anche un gioco sociale. Essere socievoli può creare un’atmosfera positiva al tavolo e facilitare alcuni bluff con successo, oltre a farci capire la personalità degli altri players.

Perfezionare l’abilità nel contare

Non essere in grado di contare una bet è un segnale di riconoscimento per un principiante. Anche se si tratta della nostra prima partita dal vivo, non dovremmo mai far notare che abbiamo difficoltà a contare. Il tempo che intercorre tra una mano e l’altra ci offre una grande opportunità per migliorare quest’abilità.

Osservare le fiches che vengono messe al centro e cercare di capire l’entità della puntata prima che il banco la annunci, è sottovalutato. Prendere confidenza con determinati meccanismi è un passo avanti nel diventare dei buoni giocatori.


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