Insoddisfatto o senza stimoli? Nessuna visione su come fare meglio? Daniel Negreanu potrebbe essere una tua fonte di ispirazione per questo.
Il canadese, in un’intervista per poker.org, ha raccontato un po’ del suo mindset, spiegando come sia arrivato alla conclusione che qualità è meglio di quantità , ma soprattutto come trovi ogni volta aggiustamenti da fare per la prossima trasferta.
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“Ho pensato a come ragiono guardando a un anno di gioco. Guardo quello che ha funzionato e ciò che non ha funzionato, cercando sempre miglioramenti. L’ultimo anno è stato probabilmente il peggiore nei miei annali in termini di soldi, e ricordo un momento specifico alle Bahamas l’ultimo dicembre.Â
Avevo appena bustato un torneo, e c’era quest’altro da $1.000, parlavo con mia moglie e dicevo «Ma sì, ora mi butto in questo anche se non me la sento davvero.» e lei mi disse «Sai, Daniel. Non hai mai fatto nulla di buono in realtà quando non te la sentivi di giocare.».
Sono partito sulla difensiva, tipo «E allora quella volta che…» e non riuscivo a pensare a nulla! Alla fine ho detto «Sai cosa? Hai ragione cara. Hai ragione.»Â
Mi sono reso conto di avere FOMO, non mi piace perdermi dei tornei. Sono andato a letto, non ho giocato. Ho riposato per bene, il giorno dopo ho giocato il $25.000, ho fatto una deep run, mi sembra 15°, e mi sono sentito bene per questo.Â
Quindi il 2024 è stato l’anno di qualità sopra la quantità , che significa: se sono affaticato allora è meglio saltare l’evento, in effetti, che pioverci dentro e giocare. L’affaticamento è reale, essere riposati e sentirsi di voler davvero essere lì eleva i miei risultati in generale.”
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Qui viene posta una domanda a Negreanu, che si può riassumere con un: “Ti senti felice di dove sei?”
“A questo riguardo penso di essere un interessante essere umano: quando dici la parola «contento» penso proprio alla felicità , e ho amato ogni parte della mia vita.Â
Non c’è mai stato un momento dove non fossi davvero contento. Quando ero broke e avevo appena iniziato, l’ho amato! Era divertente, romantico, una sfida, tipo «Ho 60 dollari, come posso fare?» mi piaceva questo stress, cercare le soluzioni, esserci dentro.Â
Questo è il motivo per cui non ho mai avuto difficoltà a mettermi degli obiettivi. Amo il percorso. I risultati non sono il payoff, il payoff è impostare un obiettivo e creare un piano per raggiungerlo. Ho fatto tutte le cose che dovevo? Se l’ho fatto, quello è il successo, che io abbia raggiunto o meno il risultato.Â
Poi se ho missato l’obiettivo, forse il mio piano non era perfetto. Quindi ci lavoro su e creo un piano migliore per la prossima volta. Ogni volta che gioco le WSOP guardo a quello che ho fatto, e anche a 50 anni continuo a trovare aree dove posso migliorare e fare piccoli cambiamenti. Ho già delle idee su cosa fare diversamente il prossimo anno!”