Ha preso il via nella notte appena conclusa il torneo più atteso di queste WSOP. Stiamo parlando del Main Event, un torneo che ci terrà compagnia per i prossimi dieci giorni e fino alla fine di questa edizione. Un Main Event che si rivela ancor più speciale degli altri, in quanto è il primo che prende il via dopo la scomparsa di Doyle Brunson, una vera e propria leggenda del gioco.
Sono stati tanti i momenti in cui c’è stato modo di ricordare Texas Dolly nei primi 35 giorni di World Series. In alcuni casi ci sono state persino delle giocate che hanno fatto ripensare alla leggenda del poker a stelle e strisce. Ma questa volta c’è stato momento in cui ci si è raccolti tutti a pensare e a ricordare un personaggio che ha dato tanto a questo mondo.
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Doyle Brunson, il ricordo delle WSOP
Vogliamo andare al di là dei risultati del Day 1A andato in scena nella notte e che ha visto persino un Doug Polk partire fortissimo, addirittura con il quarto posto nel chipcount ufficioso. Nelle ore precedenti al via ufficiale di questo Main Event, c’è stata l’occasione per ricordare Doyle Brunson. Non soltanto il giocatore che ha ottenuto risultati incredibili, ma in particolare l’uomo e il personaggio. Un personaggio che è stato celebrato in un evento che è stato denominato – per l’appunto – “Doyle Brunson Celebration of Life”.
L’evento si è svolto all’Horseshoe Las Vegas, una delle case delle World Series of Poker, nella serata del 2 luglio. A prendervi parte sono stati tanti giocatori e personaggi del mondo del poker, tutti legati a doppio filo con Texas Dolly.
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A fare da anfitrione in questa serata è stato Brian Balsbaugh, il quale ha iniziato l’evento con una citazione. Una frase pronunciata da Hunter S. Thompson e che calza a pennello con quella che era la figura di Doyle Brunson.
La vita non dovrebbe essere un viaggio che porta alla tomba, con l’intenzione di arrivare sani e salvi in un corpo grazioso e ben preservato. Dovrebbe essere piuttosto una cascata attraverso una nuvola di fumo, totalmente sfiniti, mentre si urla ad alta voce “Wow, che viaggio!”
A margine di questo evento si è fatta strada una proposta. Ovvero quella di indire un “Doyle Day”, in cui celebrare ogni anno questa figura mitica e avvolta ad un’aura di magnificenza nel mondo del poker.