Perché è bene andarci cauti quando si parla di Game Theory Optimal

Gen 22, 2020

gto exploitative

Sarà pure che vincere a poker negli ultimi anni sia diventato più difficile che in passato.

E mettiamoci anche il fatto che, con l’avvento dei solver, i libri di strategia a cui eravamo tanto abituati e che probabilmente qualcuno di voi sfoggia ancora con orgoglio nella propria libreria siano diventati obsoleti.

Ma d’improvviso, anche nelle più banali conversazioni tra pokeristi che giocano un average buy-in inferiore ai 10 euro, si sentono le teorie più strampalate sull’utilizzo, più o meno appropriato, della GTO.

Ad alcuni basta conoscere il significato dell’acronimo per diventare subito esperti in materia, ad altri sono sufficienti una manciata di video in inglese, non di rado malcompresi, per ergersi a teorici del gioco: facciamo un po’ di chiarezza.

G-T-lOl

L’attitudine è la medesima che si incontra sui social: leggere qualcosa di sfuggita e affrettare delle considerazioni sull’argomento senza davvero averci capito qualcosa.

Tanto che spesso si sente parlare di GTO vs Exploitative play come se le due cose stessero agli antipodi.

Exploitare, termine preso in prestito dall’inglese e adattato in italiano alle esigenze del caso, significa letteralmente “sfruttare” e nello specifico, in riferimento al gergo pokeristico, viene utilizzato per descrivere quelle situazioni in cui si riesce a trarre un vantaggio sull’avversario sfruttandone una palese debolezza.

Quindi, a rigor di logica, quale modo migliore per vincere a poker, o meglio quale strategia può esser considerata ottimale se non quella che ci porterà maggior profitto?

Insomma, per quale arcana ragione la GTO dovrebbe opporsi al gioco exploitativo?

Impara l’arte e mettila da parte

Il poker, come ben sappiamo è un gioco a somma zero.

Nell’ambito della “Teoria dei Giochi” questa definizione descrive uno scenario in cui guadagni e perdite di un giocatore sono assolutamente bilanciati dalla perdita/guadagno di un altro concorrente in una somma uguale e opposta.

Insomma, se tutti giocassero nella maniera matematicamente più corretta, a lungo andare non vincerebbe nessuno.

Anzi, un vincitore ci sarebbe sempre: la poker room, che incassa una commissione – rake – su ogni centesimo giocato.

SCOPRI QUI le differenze tra rake e rakeback

Per farla breve la GTO corrisponde al lato teorico, ci indica la via migliore per trarre profitto nel lungo periodo e diventare il più “unexploitable” possibile.

Applicarla alla lettera ci porterà, dopo un numero imprecisato di mani, a essere così imprevedibili da fare in modo che i nostri avversari non possano assolutamente “sfruttare” le nostre debolezze.

Nessuno gioca veramente GTO

Chi ha studiato materie umanistiche all’università saprà di cosa sto parlando.

In filologia, l’archetipo corrisponde al manoscritto originale – andato ovviamente perduto – che si ambisce a ricostruire attraverso le copie successive in base precisi criteri di selezione basati sulla comparazione dei testi, procedimento che non stiamo certo qui a descrivere.

Il concetto di base è che, l’archetipo, in realtà, non esiste. E’ un obiettivo a cui  si tende, un po’ come accade con la GTO: nessuno sarà mai in grado di giocare assolutamente nella maniera ottimale per due ovvie ragioni.

La prima è che non siamo dei bot e la seconda è che, nella maggior parte delle situazioni è assolutamente inutile.

Per fare un esempio concreto, immaginate la scena del film “Rounders” in cui Teddy Kgb rivela la forza della sua mano attraverso il tell del biscotto: se Mike McDermott si fosse attenuto strettamente alla GTO probabilmente avrebbe perso tutti i suoi soldi.

LEGGI QUI lo spot da brividi tra LLinus LLove e Charlie Carrel, il player “GTO” per antonomasia e il re dell’exploitative play

Nemmeno la GTO è davvero GTO

Per fare un’analisi GTO di uno spot, occorre avere un’idea dei range in gioco.

Se il nostro avversario è loose, il suo range sarà composto da un certo numero di mani, diverso sicuramente da quello adottato da un giocatore tight.

Dal momento che siamo in grado di etichettare un giocatore nell’uno o nell’altro modo, significa che abbiamo già individuato una sua caratteristica quindi, potenzialmente, una sua debolezza.

Per concludere, non perdete tempo a battibeccare su quanto corretta, GTO oriented e giustificata possa essere la vostra scelta.

Prendete la GTO invece come è opportuno fare, ovvero studiate le linee ottimali da tenere nelle varie situazioni e imparate a prenderne le distanze laddove la situazione lo richiede, in base alle informazioni a disposizione.

E non dimenticate che, per quanto seriamente lo vogliate approcciare, il poker rimane pur sempre un gioco!

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