La volta in cui Gus Hansen decise di andare all-in preflop a ogni mano senza nemmeno guardare le carte!

Feb 13, 2020

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A spulciare i video su Youtube a volte ci si imbatte in delle perle davvero rare.

Non ci riferiamo soltanto ai contenuti di indubbio valore a livello tecnico, come quelli trovati recentemente sul canale Finding Equilibrium – nel quale dei ragazzi si dilettano ad analizzare attraverso il solver alcune tra le mani più interessanti giocate in live streaming – ma anche a quelli più esilaranti che non riguardano aspetti prettamente tecnici.

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Quello che abbiamo scelto quest’oggi è a dir poco sfizioso: Gus Hansen infatti mette in scena una performance che a prima vista potrebbe sembrare una gamblata in pieno stile, anche se a ben guardare…

La strategia di Gus Hansen

Per capire le ragioni che stanno dietro alla scelta di andare all-in preflop al buio ad ogni singola mano, è necessario fare alcune doverose premesse e contestualizzare il tutto.

L’episodio risale al 2006 e ci troviamo nell’ambito del format PokerStars Superstars, che metteva in palio un prizepool da 1.200.000$ con una prima moneta da 400.000$ riservata al primo classificato.

La struttura prevedeva una serie di Sit&Go attraverso i quali i giocatori, in base al punteggio accumulato in virtù dei piazzamenti ottenuti, potevano accedere alla fase finale costituita da una serie di match heads-up.

Nello specifico Gus Hansen aveva un disperato bisogno di arrivare primo per riuscire a passare il turno, mentre alcuni suoi avversari potevano accontentarsi semplicemente di non essere tra i primi eliminati, come nel caso di Phil Ivey e Shaun Deeb.

Altri ancora invece, come Phil Hellmuth e Antonio Esfandiari, avendo già la qualificazione in tasca potevano permettersi di fare quel che preferivano.

L’unico a dover fare azione in sostanza era Chris Moneymaker, al quale occorreva perlomeno raggiungere il testa a testa a prescindere dall’esito finale.

Perché andare all-in al buio?

In virtù di quanto spiegato sopra quindi, Gus Hansen ha scelto di applicare la massima pressione sui suoi avversari sin dalla prima mano, cosciente del fatto che le probabilità di venir chiamato sarebbero state davvero poche.

Inoltre bisogna notare che in quel preciso momento storico l’edge tra i giocatori presenti al tavolo era davvero risicata: perché giocare postflop contro mostri sacri come Hellmuth o Ivey quando non vi era alcun vantaggio nel farlo?

Certo, le insidie principali provenivano da chi non aveva nulla da perdere e infatti il primo ad accettare la sfida è stato, nemmeno a dirlo, Phil Hellmuth: A♣ J♣ contro la Coppia di Due di Gus. Due al flop e immancabile sfuriata di “Poker Brat” che pur non dovendo vincere digerisce in malo modo il flip perso.

Vinto il primo piatto lo show prosegue e Gus, che considerata la sua indole avrà goduto come un riccio nel potersi permettere il lusso di shovare “any two cards”, se la ride di gusto a ogni spot.

Running good bro

Dopo una ventina di all-in consecutivi andati in porto arriva il momento di arrivare a un nuovo showdown, stavolta contro Chris Moneymaker: A-T per l’ex campione del Main WSOP e 10-7 per “The Great Dane”.

Indovinate un po’ da che parte sono andate le chip…

Col vento in poppa Hansen prosegue la sua marcia inarrestabile, anche se fidarsi ciecamente della dea bendata non è mai la scelta migliore perché l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.

Riuscirà il gamb…pardon, il campione danese a vincere tutti gli showdown e conquistare la prima posizione senza fatica?

Se non avete ancora visto il video è arrivato il momento di schiacciare play: lo spettacolo è assicurato!

https://www.youtube.com/watch?v=8nbBzdKp1bE

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Photo Credits: Stefano Atzei

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