Chi bazzica nel mondo del poker da una decina d’anni, assocerà sempre questo gioco al volto del re Phil Ivey.
I tempi cambiano e nel poker forse più velocemente che in altri ambienti, ma “No Home Jerome” è stato a lungo considerato uno dei più forti giocatori di tutti i tempi.
Eppure è da un po’ di tempo che di Phil non si hanno grandi notizie. D’altronde nella sua indaffarata vita si sono succedute diverse priorità, a partire dalla causa per edge sorting con il Borgata alle inabbandonabili partite super high stakes a Macao, troppo profittevoli e dove il rischio di perdere il posto era troppo alto per potersele perdere.
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Di recente il volto del Tiger Woods del Poker è però tornato a farsi vedere, prima su YouTube e poi ripreso dalle principali testate pokeristiche internazionali.
Ospite della diretta DAT Poker Podcast, per l’occasione assieme al compare Daniel Negreanu, Ivey ha raccontato un po’ del se stesso di questi ultimi tempi e del suo prossimo futuro.
L’amore per le WSOP rimane
Il signore dei braccialetti è notoriamente Phil Hellmuth, detentore dell’incredibile record di 15 titoli WSOP, ma Phil Ivey è il secondo in classifica con 10 primi posti all’attivo.
“Amo ancora le World Series Of Poker, è decisamente la mia serie di eventi preferita. Ho solo avuto faccende personali da sbrigare negli ultimi anni, quindi non sono stato in grado di dedicare appieno le mie energie e le mie attenzioni alle WSOP, ma sto pianificando di giocare quando torneranno.”
Daniel Negreanu approfitta del discorso per chiedere a Phil se giocherà le WSOP 2021 che torneranno live in autunno, al che la risposta “Al 100%, se sarò in città.”
Tornando al discorso della corsa ai braccialetti, Ivey confessa che non gli dispiacerebbe rubare lo scettro a Hellmuth: “Sì, penso che potrei provarci se giocassi tutti gli eventi. Sarebbe bello superarlo. Lo renderò la mia priorità? No, non lo farò.”
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Passaggio alla “New School”?
Quando Ivey era sulla cresta dell’onda, le teorie sul poker erano molto diverse da quelle attuali. La GTO era ben lontana da essere così diffusa, poiché anche se già teorizzata mancavano gli strumenti per renderla comprensibile per chiunque.
“Ricomincerò a studiare e a mettere tempo ed energie in questa cosa.“
E quando gli viene chiesto se è mai entrato in contatto con un solver, Phil risponde “No, mai, ma a quanto pare dovrei.”
Il re sarà capace di restare al passo coi tempi o continuerà con il suo leggendario stile exploitative? Staremo a vedere.
Non c’è più il poker al primo posto
Nel corso della chiacchierata, Phil fa notare come le sue priorità siano cambiate nel corso del tempo, e che a 44 anni ormai la maggior parte del suo tempo viene investita per migliorare la qualità della sua vita, con yoga, meditazione e golf.
“Ora metto altre cose davanti al poker. Il poker non è più al primo posto nella mia vita. La mia salute mentale e la mia salute fisica, la mia famiglia, cose di questo genere… sono loro al primo posto.”
È anche possibile che sia un modo di fare una limonata quando la vita ti da dei limoni. Infatti Phil confessa che la sua vita sia abbastanza noiosa a livello di gioco, visto che le restrizioni ai viaggi internazionali gli impediscono di tornare in Asia a cercare action ai livelli più alti.
Ciò nonostante Ivey si confessa decisamente più felice e soddisfatto ora di quando era ancora alla ricerca del proprio benessere.
Essendo consapevoli dell’importanza del mindset e dello stato mentale nel poker, staremo a vedere se il re tornerà più forte che mai.
