Una delle grandi regole del poker – nel senso di consiglio che può svoltare il winrate – è che bisogna provare a giocare contro avversari più deboli di noi.
Consiglio sacro perché contro avversari di cui conosciamo i punti deboli, possiamo aggiustare la nostra strategia in modo da approfittare di questi leak, con un processo che nel poker si chiama adjusting.
Ma a volte correggere il tiro è tutt’altro che elementare! Ecco qualche prezioso consiglio su come modificare i range preflop contro i giocatori meno forti.
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Allargare il range
Tipicamente sapendo di poter exploitare gli avversari al post flop, il consiglio migliore è di allargare i propri range preflop in modo da giocare più mani e guadagnare più soldi.
Contemporaneamente però sappiamo che giocando troppe mani il nostro winrate scenderà perché saremo costretti a foldare più spesso. Tutto sta nel bilanciamento.
Il primo leak che vogliamo prendere di mira comunque fa parte del gioco preflop, sapendo che spesso i range di steal e difesa non saranno ideali potremo imparare ad approfittarne.
Se il BB overfolda (folda troppo ai raise avversari) potremo rubare molti bui rilanciando un numero più alto di mani da BTN, e anche da altre posizioni se siamo consapevoli del rischio che altri giocatori chiamino.
Ovviamente se BB ha un VPIP pari a 9 potremo giocare quasi tutto il range, ma se sappiamo che ogni tanto chiama dovremo selezionare le migliori starting hands marginali da aggiungere al nostro opening.
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Quali mani aggiungere?
Il concetto di base è che nelle rare volte in cui l’avversario chiama, noi dovremo giocare per il suo stack e non per chiudere la mano il prima possibile. Quindi dobbiamo aggiungere al range mani che possono chiudere punti molto forti con una buona frequenza.
Per assurdo in questi casi è meglio una mano suited come K-6s o Q-4s che un A-7o o un K-8o (che comunque possono fare parte del tuo range normale, è solo a scopo di esempio). Ogni volta che troveremo due carte del nostro seme potremo giocare in maniera aggressiva e magari chiudere un colore per battere il nostro avversario.
Altre mani buone da aggiungere sono quelle coordinate. Dato per scontato che i suited connector siano già nel range, aggiungere i suited gap connector, 2-gap e anche 3-gap possono dare gioie. Stiamo parlando di mani come 10-7s, 8-6s, e anche 9-5s. Si può prendere in considerazione anche qualche connector non suited come 9-8o, ma avremo meno board favorevoli, da tenere a mente.
L’ultima categoria di buone mani sono le pocket pair basse, con cui andare in set mining. In particolare in caso di propensione al fold postflop dell’avversario, queste mani possono trasformarsi in bluff sui board giusti, sapendo che spesso troveremo overcard.
Consigli di questo genere valgono anche in senso opposto, ovvero quando un giocatore scarso rilancia per rubare il nostro buio, potremo difendere con call e 3-bet ben bilanciate con un range più ampio.
La regola d’oro dell’adjusting però è fare le cose con criterio e non rilanciare il 100% del range, altrimenti gli avversari se ne accorgeranno e si adatteranno a loro volta. Inoltre rischiamo di dover giocare un K-3o su Q-J-8 con scarse chance di successo…
Importante: ai livelli bassi la rake ha una valenza forte, e ampliare i range può automaticamente portare a una perdita. Il primo modo più costoso è costruire dei range ottimali con solver preflop, il secondo consiglio prioritario è trovare un buon deal di rakeback per difendersi da questo problema.