Alcuni giorni fa abbiamo avuto l’onore, e il piacere, di intervistare uno dei migliori esponenti nel panorama pokeristico nazionale.
Parliamo di Simone Speranza, vincitore di due IPO e di oltre 500.000€ nei tornei online su tutte le room nazionali oltre che fondatore della neonata In The Zone Poker Academy.
Prima di crushare i tavoli online su PokerStars.it però, Simone è partito al basso: sentiamo in che modo.
I primi passi di Simone Speranza nel poker
“Perché ho approcciato il gioco? Sicuramente per passione.
Ricordo che da piccolo, alle cene di Natale, si giocava sempre a poker all’italiana e io cercavo sempre di rubare il posto a mio padre per chiedergli di farmi giocare qualche mano, anche se a l’idea non gli piaceva più di tanto.Â
Insomma, l’interesse per il gioco era vivo già da tempo ma soltanto nel 2012 ho deciso di farlo diventare un lavoro.Â
In realtà grindavo già da prima, ero il classico occasionale che caricava 50 euro, finiva i soldi e caricava nuovamente.
Un giorno poi ho detto basta e mi sono imposto di rispettare le regole base del bankroll. Al tempo giocavo i Sit&Go da 3 euro, ne ho depositati 300 e quella, diciamo, è stata l’ultima volta che ho effettuato un deposito sulla poker room.”
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La svolta con Supernova Elite
“L’anno successivo sono passato al cash game, parliamo del 2012, e ho fatto Supernova Elite su PokerStars.it.Â
A dir la verità ero abbastanza fish ai tempi e non so nemmeno io bene come ci sia riuscito, ma è stato un passaggio fondamentale per capire quanto avrei potuto guadagnare approcciando il gioco in modo ancor più professionale.Â
Sono passato quindi agli MTT e ho cominciato a prendere delle lezioni di coaching coi vari Rino Fusco, Emiliano Conti e, aspetto fondamentale, ho conosciuto Nicola Valentini che ha avuto un impatto devastante sulla mia carriera.
Non puoi trovarti male a fare due chiacchiere con Nicola, questo è sicuro.”
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Gli attrezzi del mestiere
Come tutti i professionisti del settore, anche Simone utilizza dei software per studiare e migliorare il proprio gioco:
“Per il preflop utilizzo Hold’em resources e ICMizer, mentre per il postflop Piosolver.
In realtà mi capita di usare Pio anche per il pre, ma diciamo che al 90% lo uso per il post ed è sicuramente il software che utilizzo di più al momento.Â
Da un anno a questa parte ho aumentato drasticamente le ore dedicate allo studio, tra coaching e studio individuale.Â
Solo negli ultimi tempi ho diminuito un po’ per via del lancio della scuola, ma siamo un gruppo unito e riusciamo ad organizzarci in modo da mandare avanti il progetto a prescindere dalla maggior o minor presenza del singolo.”
Fare il poker player per professione
“Quando ho capito che sarebbe potuto diventare un lavoro? Una cosa è quando l’ho deciso, un’altra è quando ho capito quanto potessi guadagnarci.Â
La decisione è andata di pari passo con la scelta di impormi dei limiti e rispettarli cercando di giocare nel modo più professionale possibile, ma in quel momento non avevo certezze di guadagno. Potevo al massimo immaginare cosa sarebbe accaduto avendo un approccio migliore.Â
La svolta è arrivata dopo aver raggiunto lo status di Supernova Elite ed aver approcciato gli MTT: lì ho capito veramente quanto avrei potuto fare col poker.”
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Photo Credits: Stefano Atzei