Bet per protection, puntare per protezione, proteggere la coppietta… sono tutte formulazioni che potreste aver sentito. Ma cosa si intende? Ed è giusto farlo? Andiamo ad approfondire questo discorso nello specifico.
Comparatore Bonus Poker
Room | Bonus | Visita |
---|---|---|
20 € | ||
965 € | ||
500 € |
Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui bookmaker italiani.
Protection bet
Bet per protection significa puntare con una mano sufficientemente buona, per prevenire che l’avversario possa chiudere un punto migliore.
Per esempio, dopo aver rilanciato con 8♠8♥ preflop, troviamo un call e andiamo al flop 9♥7♥3♠. Decidiamo di puntare per far foldare l’avversario, ed evitare che al turn cada un KΧ, un AΧ o una carta di cuori che possa metterci in difficoltà.
Sebbene sia un modo pratico per semplificarsi la vita e la gestione della mano (in quanto possiamo vincere subito, o – se oppo chiama – almeno “sappiamo dove ci troviamo nella mano”), la bet per protection in poche parole non ha senso, o meglio è formulata male.
Perché non ha senso? Semplicemente perché se abbiamo una mano di valore, non vogliamo che l’avversario foldi! Se volessimo farlo foldare allora sarebbe un bluff, ma la nostra mano ha una buona equity contro il suo range, quindi farlo foldare è un errore. Anzi, in questo caso speriamo che possa chiamare un K-J…
Comparatore Bonus Poker
Room | Bonus | Visita |
---|---|---|
965 € | ||
200 € | ||
20 € |
Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui bookmaker italiani.
Negazione dell’equity
“E allora cosa dovrei fare, checkare per fargli pescare la carta migliore?” assolutamente no: puntare è una mossa spesso corretta in questi casi, ma è il fine che cambia.
L’obiettivo della nostra puntata è quello di negare equity a tutte le mani che ancora ne hanno contro di noi: un K-T, un A-6, due carte di cuori. Tutte queste mani sono attualmente in svantaggio ma hanno possibilità di batterci.
Cosa significa negare equity? L’idea è di evitare che gli avversari possano realizzare la loro equity (quindi non permettere un check-check fino a fine mano), ma fargli pagare le loro speranze di vittoria (e possibilmente fuori odds).
Pensando in termini di range, dovremo essere felici se l’avversario folda (perché vorrà dire che molti nostri bluff vanno a buon fine), ma anche se chiama, perché più di frequente non chiuderà il punto e noi staremo mangiando chips.
I giocatori più preparati e bilanciati potranno mettervi in difficoltà, ovviamente, andando in floating con un numero di mani adeguato e piazzando qualche bluff quando meno te lo aspetti sulle street successive, ma per controbattere ci sono sempre pratica e studio dalla nostra.
Per concludere, la protection bet è una puntata che non vuole portare l’avversario al fold, ma nemmeno regalargli carte: se il nostro avversario vuole vincere la mano, deve pagarne il prezzo.