Daniel Negreanu ha già spiegato quale sia il segreto per mantenersi in crescita costante nel lungo termine, e sempre nell’intervista dedicata a Poker.org, entra nei dettagli più pratici.
Migliorare il proprio gioco è indispensabile, “mai sentirsi arrivati“, trovare sempre qualcosa da imparare. Anche se pensi che il solver dia tutte le risposte, devi riflettere bene…
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“Ricordo i primi tempi, ricordo di essere al tavolo con Tom McEvoy e Brad Dougherty e altri vecchi giocatori che snobbavano le nuove generazioni. «Questi ragazzini con le loro 3-bet aggressive eccetera» e mi sono detto che non sarei mai diventato così.
Mai adagiarsi sugli allori e pensare che ciò che fanno i giovani sia stupido, no: perché non imparare da loro?
Anni fa quando giocai contro Viktor Blom per una cosa promozionale avevo due ragazzi che mi aiutavano a lavorare su alcune cose, e poi c’è stato un momento alle Poker Masters dove Steffen Sontheimer mi ha completamente outplayato in due pot.
Parlava di cose di teoria e io non capivo cosa intendesse. Combo? Cosa sono le combo? Mi sono reso conto che avrei dovuto imparare ciò che imparavano loro.
Quando lo faccio, spesso divento quasi robotico per un breve lasso di tempo. Quando provo qualcosa di nuovo mi ci immergo, lo capisco, e poi decido di tenerne le parti migliori e buttare tutto ciò che non funziona.
Capire la teoria e come pensano le persone ti permette di exploitare più facilmente. Può sembrare controintuitivo, come puoi exploitare chi gioca GTO?
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Beh, nessuno gioca GTO. Non è umanamente possibile. Quindi anche chi studia GTO e usa i solver, impara qualcosa e la applica in un modo che pensa abbia senso, ma non per forza significa che non ci siano errori in ciò che fa.
Diciamo che un solver ti consiglia di chiamare perché è una move che vale $200. Solo per il solver vale la pena farlo, sai perché? Perché il solver giocherà turn e river perfettamente. Tu no. Quindi quel call da $200 che è profittevole per un solver, non vuol dire che sia profittevole per te. Ti potrebbe mettere in situazioni dove tu farai errori.
Piuttosto che fare questi grandi errori, devi imparare a sacrificare un pochino di EV qui e lì. È un po’ come il golf: i professionisti provano a fare buca in uno da 140 metri, ma non ce la faranno, ci andranno vicini. Finché ci vanno vicini avranno la loro possibilità, ma quello che non vogliono fare è sparare la pallina nell’acqua.
Quando provi a replicare ciò che fa un solver, tanta gente non considera questo fattore. Inoltre quando un solver ti da una risposta, è una risposta calcolata contro un solver. Non è la vita vera!
Quindi, vale la pena studiare e imparare da lì, è quello che ho fatto. Ma da lì cerco falle in come gli altri giocatori mettono in pratica le cose, e torno sempre a uno stile exploitativo.”
