Sarà che i tedeschi, così a pelle, sembrano più affidabili del resto della popolazione europea – o sarà anche che i 32 milioni di dollari vinti in carriera a soli 27 anni sono un bel biglietto da visita – ma quando parla Fedor c’è, spesso, da imparare.
E a giudicare da come parlava 4 anni fa, ovvero nell’anno del suo exploit da 16 milioni di dollari, i risultati non sono stati certo un caso.
Sì, la fortuna ci avrà pur messo del suo, ma il numero di primi posti centrati, alcuni uno in fila all’altro, è davvero fuori dal comune.
Implementazione delle intenzioni
Abbiamo ripescato per l’occasione un podcast del 2016 nel quale Fedor descriveva il suo approccio al gioco, ma prima di sentire la sua proviamo a familiarizzare con questo concetto: implementare le proprie intenzioni.
Che significa? Nell’introduzione del podcast la presentatrice spiega come questa sia una tecnica specifica, testata su tanti clienti, per raggiungere i propri obiettivi in modo efficace.
Il tutto passa per una pianificazione meticolosa dei singoli goal da raggiungere e di tutte le possibili implicazioni che possono disturbarne il raggiungimento.
Non solo, occorrerà pensare anche a possibili soluzioni e piani di recupero per far filare tutto liscio.
L’obiettivo è quello di fissare delle regole precise per se stessi e agire semplicemente seguendo “un copione”, senza doversi preoccupare di trovare soluzioni a cui (teoricamente) si dovrebbe aver già pensato.
Il piano ovviamente deve essere continuamente implementato per superare eventuali nuovi ostacoli ed è incentrato sul persistere nel raggiungimento dello scopo a prescindere dalle incognite derivanti dai singoli eventi.
Chi ha familiarità con questa tecnica riesce indubbiamente ad avere più successo rispetto a chi prosegue a briglie sciolte, per dirla in termini spicci.
L’esperienza di Fedor
Dalla teoria alla pratica.
Fedor probabilmente aveva fatto suo questo metodo senza nemmeno studiarlo da qualche parte, fattostà che trasformare in realtà i suoi obiettivi pokeristici è accaduto con una naturalezza disarmante.
Guai a prendere a regola l’eccezione, ma di certo da uno che a 25 aveva già raggiunto l’Eldorado del poker qualcosa da imparare ci sarà per forza.
Giusto per farvi un’idea, date uno sguardo a QUESTO APPROFONDIMENTO, nel quale Fedor spiega quanto sia fondamentale per un pokerista “saper dire di no”…
Ai tempi del podcast Fedor aveva appena messo a segno una straordinaria doppietta, conquistando prima il 100K Alpha8, per poi ripetersi alle Filippine nel 200K Triton Super High Roller. In totale, un bottino di 4.5 milioni, appena un assaggio di quel che avrebbe vinto nel corso dello stesso anno.
La voce del passato
Abbiamo raccolto alcune frasi pronunciate nel corso del podcast che rilette oggi fanno sicuramente un certo effetto visti i risultati ottenuti.
- “Quando sei in rush è più facile approcciare certe situazioni (si riferiva ai due High Roller menzionati sopra), anche se ovviamente non avevo il 100% della mia action e la pressione era inferiore rispetto al previsto.” (Nello stesso anno Fedor vincerà altri 6 high roller di prestigio, tra cui il braccialetto al WSOP One Drop da 111K)
- “Farò degli webinar (seminari online) sul mindset, perché tante persone mi hanno chiesto di fare coaching e ho dovuto dire di no a tanti, tenendo soltanto 4/5 contatti.” (Di lì a poco uscirà prima la sua App PrimedMind e successivamente Pokercode, la scuola di poker online)
- “Sono estremamente eccitato per le WSOP e la cosa che mi stuzzica di più e perdere subito il 300K o il 500K nei primi giorni per poi grindare come un pazzo nei restanti – diceva con tono ironico -” (Quell’estate vincerà sia il Super High Roller Bowl da 300K all’Aria che il braccialetto al One Drop)
- “Tre quattro anni fa ( 2012 ndr) il mio stile di vita era orribile, poi progressivamente ho cominciato a darmi delle regole e i risultati sono stati solo una conseguenza.”(Date uno sguardo a questo approfondimento sulle emozioni negative che può generare una sconfitta)
Insomma, se lo dice Fedor…
Se ti sei perso i 100 giorni da favola di Fedor Holz, DAI UNO SGUARDO QUI
Se vi piacciono i nostri contenuti iscrivetevi al nostro gruppo su Facebook!
Photo Credits: Stefano Atzei