Sappiamo che per il valore della posizione e per l’onere di pagare i bui, lo Small Blind e il Big Blind sono le due posizioni in cui nel cash game, avere un bilancio negativo è ottimo!
Cioè, “ottimo”; fintanto che perdiamo meno di 50bb/100 dallo SB e 100bb/100 dal BB, stiamo già giocando in una maniera migliore che foldare ogni mano. C’è sempre margine per migliorare, ma avere come obiettivo di essere vincenti da queste posizioni è abbastanza utopico.
Però tra i due blinds ci sono grandi differenze di strategia, che spesso non vengono considerate, in particolare agli inizi del proprio percorso pokeristico.
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Le due macro differenze tra SB e BB
Il Big Blind chiude l’azione
La prima enorme differenza, che ha un impatto più significativo di quanto sembri nella strategia, è che il BB non ha nessun altro a parlare dopo di sé al preflop. Lo small blind invece ha proprio il BB stesso.
Questo significa che possiamo chiamare più light quando difendiamo il grande buio, perché non dovremo temere delle 3-bet dopo di noi.
Pot odds
Le pot odds sono di gran lunga più vantaggiose per il big blind che per lo small blind. Immaginiamo un raise 2x da parte del BTN. Se – per mero esempio – sappiamo con certezza che BB folderà, le pot odds per chiamare dallo SB saranno 1,5/5 = 30%, dal BB dopo il fold di SB invece saranno 1/4,5 = 22%.
Di per sé non cambia troppo per assurdo: se BTN apre il 40% del range, tutte le mani avranno almeno il 22% di equity contro quel range, e solamente 7-2o non raggiunge il 30%.
Ma c’è un ma: dobbiamo valutare con cautela il fatto che giocheremo fuori posizione, e che la nostra realizzazione dell’equity sarà enormemente ridotta. E a quel punto, questo 8% di differenza è enorme.
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Come giocare
Giocare dallo small blind
Di norma si consiglia una strategia 3-bet or fold dal piccolo buio, e peraltro con un range bounded e lineare, quindi con mani di valore e medio valore. Poco bluff, che verrà foldato in caso di 4-bet, assieme alla parte peggiore del range di medio valore.
Man mano che l’original raiser si allontana dal BTN andando verso early position, il range di 3-bet dello small blind dovrà farsi sempre più tight ovviamente. A volte in queste situazioni arriva anche una frequenza di call, ma senza un solido studio, la 3-bet or fold è più sicura.
In caso di unopened e solo BB contro, avremo una situazione dove possiamo open-raisare, e di norma il range con cui farlo è davvero ampio, tra il 40% e il 50% delle volte. Alcuni introducono anche una limp strategy, sempre facendo attenzione. La size di norma è un po’ più alta che dalle altre posizioni per compensare lo svantaggio.
Giocare dal big blind
Dal BB invece possiamo avere un vasto range di call, chiamando quasi tutte le mani che siano almeno suited gap connector. Questo è perché dovremo investire poco per vedere un flop e la nostra mano avrà spesso una buona equity, e quella selezione aiuta a bilanciare lo svantaggio di realizzazione.
In media difenderemo circa il 40% del nostro range così, alternando call a delle 3-bet questa volta con range polarizzato.
All’allontanarsi dell’original raiser dal BTN, il nostro range si farà più tendente al call e meno denso di 3-bet, che raggiungono il loro apice contro gli steal da BTN, mentre sono inferiori quando apre UTG.
Da BB contro raise di SB, si verifica la situazione più battagliera. Come abbiamo visto, SB rilancerà molto spesso, e BB per questo dovrà foldare poco, in particolare perché è l’unica situazione dove può avere vantaggio posizionale.
Foldare meno del 50% delle volte, chiamare spesso, e 3-bettare ad alta frequenza (15%+), con un range polarizzato.