Il segreto del successo di Mustapha Kanit “Non per i soldi, lo facevo per essere il migliore”

Giu 16, 2023

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Anche se esistono giocatori di poker che hanno avuto inizi privilegiati, ci sono molti casi di poker player partiti da zero, o addirittura da condizioni avverse, che sono riusciti poi a toccare l’apice del successo.

A completare questo “American Dream” in Italia, uno dei migliori esempi è senza dubbio il grande Mustapha Kanit, le cui origini pokeristiche non sono state delle più rosee.

Mustacchione ha iniziato dal bassissimo, dai circoletti (relativamente) vicino a casa a colpi di 10, 20 euro, facendo il dealer e il fattorino per pagarsi i buy-in. E il resto è storia, per noi ben nota.

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Tutti quelli che mirano o sognano di arrivare in alto non dovrebbero limitarsi a pensare a un ragazzo che ha avuto l’occasione e la fortuna giusta al momento giusto, né ridurre il tutto a un mero grandissimo impegno per grandissimi risultati.

No, chi vuole seguire le orme dei più grandi deve approfondire e studiare bene i loro passi. C’è ben di più che il semplice impegno. Il segreto di Mustapha Kanit è stato avere una spinta, una motivazione, un obiettivo chiaro e forte, più forte di quello che tutti pensano essere il semplice denaro.

Rispolverando un podcast con Dan “Jungleman” Cates, Lasagnaaammm ha raccontato nuovamente le sue dure origini a partire dai famosi vecchi 50 euro bonus di PokerStrategy per poi approfondire i segreti che nascondono la sua crescita nel poker.

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“Ho avuto la fortuna di avere la sfortuna di non avere supporto dalla famiglia. In un certo senso mi ha dato la libertà di dedicarmi 100% full focus a quello, è stata una decisione che ho preso prestissimo.

È stata dura, perché hai anche bisogno di soldi per vivere e sono andato vicino al broke tantissime volte. Allo stesso tempo hai bisogno di bankroll, ma non c’è solo quello.

Però io mi sono sempre focalizzato sullo sviluppare uno skillset, non sono mai stato davvero money oriented, non volevo cose di lusso ma solo diventare migliore, migliore e migliore.

Alla fine quando sviluppi delle skill il resto non importa. Puoi passare periodi duri, puoi andare broke, ma puoi sempre scendere di livello e vincerli indietro.

La cosa migliore che ho fatto così presto è stata migliorare le mie skill. Facevo esperienza, mi capitavano spot, andavo in modalità problem solving. Ero ossessionato con queste cose, se sbagliavo una mano non riuscivo a dormire, pensavo solo a quel singolo scenario per ore.

 

Mustapha Kanit

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Pensa alle skill, pensa a migliorare, non a fare soldi. I soldi arriveranno in automatico. Ma soprattutto, il segreto è essere voraci, volerlo con tutta l’anima al costo di fare dei reali sacrifici.

“Anche quando ho iniziato a vincere bene, perché a 19 anni già crushavo i tornei italiani, non ne avevo mai abbastanza. Volevo migliorare ancora, andare fuori dall’Italia per giocare i punto com, e sono stato il primo italiano a farlo. Cercavo sempre una sfida più grande.”

Jungleman: “Avevi un growth mindset. Volevi sopravvivere per vincere più soldi dopo”

Non sono mai stato spinto dai soldi onestamente. Per esempio quando ho iniziato a giocare il mio sogno era giocare un main EPT, dicevo ‘€5.300 sono così tanti soldi, non me lo potrò mai permettere. Spero che un giorno potrò giocarne uno.’

Volevo sempre un obiettivo più alto e raggiungerlo con le mie forze. Una volta ho preso un libro di Dan Harrington. Mi sono detto: ‘Questo qui non sa niente’ e ho gettato il libro. Volevo farcela a modo mio, sentivo che il mio modo era migliore.

[…] Ci sono state delle volte dove dovevo scegliere se mangiare o giocare, e spesso ho scelto di giocare. Non mi lamento, ho perso 70kg (ride). Ero così motivato… giocavo più di chiunque altro, senza dubbio. Giocavo 14 ore al giorno provando esclusivamente a migliorare.”

 

Image credits: Stefano Atzei

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