Poker: 5 veloci consigli per principianti dalla scuola di Doug Polk

Mar 25, 2021

Dieci anni fa avere accesso alle più moderne strategie del poker era un’impresa: si faceva quel che si poteva con libri, forum, confronto con gli altri giocatori e coach.

Al giorno d’oggi, purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista, siamo forse arrivati all’estremo contrario: i video e i freecoaching sulle teorie più complesse e avanzate abbondano, e ora chi più chi meno tutti sanno cosa voglia dire GTO.

In tutto questo caos c’è ancora chi pensa alle cose più semplici. Riportiamo in italiano i 5 veloci consigli di strategia per migliorare il tuo gioco suggeriti da un articolo di UpSwing Poker, la poker school di Doug Polk.

 

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1) Gioca poche mani, e giocale aggressivamente

Questo consiglio è IL consiglio da anni: il gioco tight aggressive (giocare poche mani in maniera aggressiva) è sempre apprezzato, anche se lentamente sta facendo strada a uno stile più loose (giocare più mani), forse però conveniente solo quando si pensa di avere un vantaggio nel post flop.

Creare una solida strategia dei range preflop è senza dubbio la maniera più veloce e facile di migliorare da subito il tuo gioco. L’unica parte difficile è essere disciplinati e seguire con fermezza le linee decise.

Giocare un range tight permette di partire spesso in vantaggio contro i range avversari, e giocare tutte le mani in maniera aggressiva camuffa il vero valore della mano. Gli avversari avranno difficoltà a capire se avrai A-A o 10-9s.

 

2) Mai essere il primo a limpare

Il limp è la pratica di entrare nella mano preflop senza rilanciare, ma limitandosi a chiamare per il valore del buio.

Ci sono due motivi principali per non entrare in una mano chiamando quando nessuno ha fatto action prima di noi:

  1. Non puoi vincere la mano preflop
  2. Aumenti le pot odds degli avversari dopo di te, aiutando i pot multiway e riducendo le tue probabilità di vittoria

Non è invece un crimine chiamare a tua volta se qualcuno ha limpato prima di te. Questo si chiama overlimping, e collegandoci al punto 2 può essere una buona idea perché ti vengono fornite valide pot odds per il call.

Se non sai cosa sono le pot odds, devi assolutamente leggere questo articolo.

 

3) Semi bluff aggressivi con i tuoi draw

Non esiste un giocatore di poker vincente che non sappia bluffare. Anzi, secondo molti dei migliori giocatori al mondo, Polk incluso, il difetto più comune del giocatore medio è che non bluffa abbastanza.

Certo è che se adesso comincerai a giocare come un maniac ogni mano che riceverai, il tuo bankroll non avrà vita lunga.

La maniera più efficace per bluffare è decidere in anticipo con quali mani ha senso farlo. Abbiamo dedicato un articolo al bluff che puoi leggere qui.

Il consiglio è di bluffare con le mani che hanno comunque possibilità di vincere nelle street successive, quindi con i tuoi progetti di scala, colore, e a volte anche solo con le overcard.

 

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4) Non temere di aumentare il pot con le mani forti

Lo slow play è un’arma efficace a disposizione del poker player, non c’è ombra di dubbio, e spesso è uno dei primi stratagemmi che un giocatore trova per nascondere il valore della sua mano.

Fondamentalmente è la pratica di giocare una mano forte come se fosse una debole, quindi preferendo azioni passive (check, call) a quelle aggressive (bet, raise).

Però quando checkiamo tre volte con top set e alla fine della mano ci troviamo a vincere solo pochi spiccioli non pensiamo più che sia una grande idea.

Nella maggior parte dei casi, puntare le tue mani forti aiuta a buildare (aumentare) il piatto e a proteggere la tua equity. Puoi checkare in slow play in casi come

  • Il tuo punto verrà superato difficilmente
  • Non ci sono molte carte che possono spaventare l’avversario tra turn e river (quindi puoi estrarre valore nelle puntate dopo)
  • Il range del tuo avversario è molto sbilanciato verso il nulla, niente valore di showdown

Il consiglio comunque è: nel dubbio punta. Se folderà, pazienza.

 

5) Difendi il tuo BB… nel modo giusto

I nuovi giocatori in particolare non pensano al valore che può avere quel singolo big blind investito in automatico prima di vedere le carte.

In realtà poco ci manca che tutto il poker giri intorno a quello. Non difenderlo abbastanza farà perdere molti soldi, ma difenderlo troppo farà giocare troppo spesso fuori posizione.

Però avremo molto spesso pot odds fortemente vantaggiose, e senza avversari a parlare dopo di noi i call devono necessariamente aumentare con mani marginali, come K-9o oppure Q-5s.

Quattro veloci fattori che aiutano a capire quando e come difendere il BB:

  1. La posizione dell’original raiser (più tight nelle early position, più loose verso il BTN)
  2. Il numero di giocatori nella mano (nei multiway gioca più tight e solo mani speculative)
  3. La size del raise (più è alta più dovrai giocare tight)
  4. Gli stack (più sei short più dovresti stringere i range, vedi Stack to Pot Ratio nel dettaglio)

 

E per oggi abbiamo finito. Se ti è piaciuto questo articolo faccelo sapere su Facebook, e condivideremo con voi anche la parte 2!


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