I 4 aspetti essenziali per un giocatore di poker vincente

Mar 11, 2021

4 aspetti per diventare un giocatore di poker vincente

Come vinco a poker? Domanda elementare, risposta che necessiterebbe di una decina di libri per essere completa.

Tralasciando tutti gli aspetti strategici e teorici, che puoi comunque trovare tra gli articoli di Grinderlab, ci sono 4 aspetti fondamentali, a volte sottovalutati, che fanno la differenza per diventare un giocatore di poker vincente.

 

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Gestione del Bankroll

Non smetteremo mai di parlare di questo aspetto del poker, perché la gestione del bankroll è tanto scontata quanto essenziale.

Il poker è un gioco a lungo termine, vedi l’articolo sulla varianza per capire cosa significa, e di conseguenza abbiamo bisogno di realizzare quel lungo termine per poter verificare e confermare le nostre skill da giocatori vincenti.

Se giocheremo con una gestione del bankroll inadeguata esporremo la nostra unica risorsa ai pericolosi swing tipici del poker, e ci troveremo nelle condizioni di rischiare un level down.

Ora, non c’è nulla di cui vergognarsi nello scendere a un livello inferiore, anche se per qualcuno ha un impatto sul proprio mindset, ma il vero problema è un altro: ci metteremo nelle condizioni di rallentare la nostra scalata e arrivare ai livelli dove potremo veramente guadagnare.

Immaginate di avere €1.000 e giocare 4x al NL100: in qualche ora di gioco sfortunata potremmo aver perso €500, e continuare così metterebbe a rischio tutto il resto del nostro roll.

La scelta migliore è scendere di stakes, magari NL25, e a questo punto la risalita verso il NL100 sarà ancora più lunga e complicata. Avremo rallentato incredibilmente la nostra crescita come giocatore.

In questo aspetto però sconsigliamo di prendere esempio da alcuni dei migliori giocatori al mondo, che non fanno segreto di essere andati broke più volte, magari essersi indebitati, e aver avuto una pessima gestione delle proprie risorse (Bryn Kenney, l’attuale leader della All Time Money List ha confessato questo sbaglio).

Ci sono (purtroppo) molti esempi di persone che infrangendo questa regola hanno avuto successo, ma ricordate che per ognuno di questi ce ne saranno 10 di cui non abbiamo mai sentito parlare che hanno avuto sorte contraria.

Non c’è fretta di arrivare in cima, continuate a scalare.

 

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Mindset

Anche in questo aspetto non possiamo dire che tutti i migliori della storia brillino. Hellmuth è l’esempio principale, ma anche Daniel Negreanu nonostante il suo stile di vita sano e meditativo, ha sbroccato alle volte.

Dall’altra parte ci sono molti giocatori che invece del loro mindset hanno fatto tesoro: è normale vedere Charlie Carrel prima delle sue sessioni in streaming prendersi qualche secondo di meditazione e auto-motivazione, e Alec Torelli è un altro esempio di un giocatore che al suo equilibrio psicologico tiene in particolar modo.

È importante essere onesti con sé stessi come prima regola, essere veloci a capire e ammettere quando il nostro gioco sta risentendo di tilt, mancanza di concentrazione, stress o altri aspetti psicologici negativi.

Come migliorare questo aspetto è un discorso complesso: due buone letture che consigliamo sono “The Poker Mindset” e “The Mental Game Of Poker“, e una serie di attività che possono aiutare, scientificamente provate, sono attività fisica e meditazione.

 

Impegno e disciplina

Le due migliori amiche dei player di successo. 

Per vincere vogliamo giocare molto, sia perché ci servono molte partite per abbattere la varianza, sia perché ci servono molte partite per aumentare i guadagni, sia perché più giocheremo più impareremo a mettere in pratica velocemente gli aspetti teorici che conosciamo.

Ad esempio il calcolo mentale rapido dell’equity e l’evoluzione di un range nel corso della mano possono essere due concetti con cui un giocatore ha già ben che familiarizzato, ma applicarle in game può essere difficile.

Lo studio e l’analisi sono essenziali perché permettono appunto di “fare nostre” strategie e calcoli, ma soprattutto di correre ai ripari velocemente dai nostri errori.

Raccomandiamo di spendere sui software di analisi almeno 1/4 del tempo che passiamo ai tavoli, anche se il consiglio è molto di più.

Il fulcro del discorso comunque è: vuoi diventare un giocatore vincente? Programma il tuo tempo e rispettalo come fosse un lavoro.

Evita di saltare sessioni per un caffè con gli amici (non essere davvero così rigido, il bello di essere un poker player è anche la libertà di gestire il proprio tempo).

Se hai deciso di giocare a poker, fallo. È improbabile crescere giocando 500 mani ogni due giorni.

 

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La prima regola

La regola d’oro del poker è, e rimarrà sempre, una sola: non giocare contro avversari più forti di te. 

La frase che meglio esprime questo concetto recita:

“Se sei il sesto giocatore più forte del mondo, ma giochi solo contro i cinque più bravi di te, sei destinato a perdere.” 

Cosa significa questo? Significa table selection, trova i fish e prendi i loro soldi.

Non mettere in campo il tuo ego, non hai nulla da dimostrare a nessuno. Non scontrarti contro giocatori più forti per vedere se sei capace di sconfiggerli.

Un errore molto comune (per assurdo ai livelli più bassi) è pensare di vincere di più contro gli avversari “pensanti” che contro i “polli del tavolo”, perché questi ultimi “giocano a caso, sculano e vincono”. Saremo molto più soggetti a varianza, l’analisi di un loro range potrebbe essere più complicata, ma state certi che è contro di loro che vincerete davvero.

Ovviamente questo non ha nulla a che vedere con un field difficile quando si sale di livello: è normale che prima o poi ci troveremo circondati da giocatori più o meno alla nostra altezza, ma anche lì dovremmo affinare le nostre capacità di notare chi, come e dove ha più possibilità di perdere contro di noi.

 


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