Qualche giorno fa nel podcast “Muschio Selvaggio” di Fedez e Luis Sal c’è stata la possibilità per il mondo del poker di presentarsi un’altra volta al pubblico generalista, tentando di slegarsi dal vecchio e triste preconcetto che ancora lo lega a gioco d’azzardo, illegalità e ambienti malfamati.
A reggere alto lo stendardo del nostro amato gioco si è presentato niente meno che il migliore tra gli italiani, Dario Sammartino, che in un’ora di chiacchierate con Fedez, Luis e Martin ha spaziato dalle basi dello skill game al suo secondo posto alle WSOP.
Nel corso del podcast però sono emersi argomenti che alcuni hanno criticato e marchiato come immagine negativa, ad esempio: i circoli illegali, i problemi del poker online e qualche battuta sulle “signorine” fuori dai casinò.
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Abbiamo avuto modo di affrontare questa diatriba offrendo i diversi punti di vista che sono emersi sui social, cominciando dal più severo articolo della scuola di poker di Simone Speranza In The Zone, passando per ItaliaPokerClub e finendo con i commenti sui social di Mustapha Kanit, Antonio Smeraglia e Dario Sammartino Stesso.
In tutto il polverone che si è creato però, tuttora non è facile quantificare in quale misura l’intervento di Dario sia stato buono, pessimo o neutrale per il mondo del poker.
Abbiamo deciso di contattare il diretto interessato, Dario Sammartino, per vedere dal suo punto di vista come è andata la trasmissione, se è pentito o soddisfatto di ciò che ha detto e di cosa sia successo.
L’intervista a Dario Sammartino
Il Muschio Selvaggio con Fedez e Luis
“L’intervista secondo il mio punto di vista è andata una bomba. Pensavo onestamente di sentirmi un po’ fuori posto, invece dopo i primi 5 minuti mi sono sentito davvero a casa, è stata molto tranquilla e sono stato molto spontaneo come faccio sempre.
Il Muschio Selvaggio è un format per far divertire le persone, farle appassionare a qualcosa. Quindi non era di certo il palcoscenico adatto per entrare nello specifico della cosa (lato tecnico e matematico del poker, ndr).”
La risposta alle critiche
Passiamo al discorso più pungente, quello relativo alle critiche ricevute da una parte della community:
“Ho visto le critiche, come è giusto che sia, perché comunque chiunque ha delle critiche e io sono sempre pronto ad ascoltarle quando sono costruttive.
Ho notato che però molte di quelle critiche nascono da gelosia o comunque qualcuno cerca di farsi pubblicità usando la mia immagine. E ben venga anche questo, se posso servire per aiutare altre persone nel poker non ci sono problemi.
Il mio obiettivo era, come ho sempre fatto nella mia vita, vivere l’esperienza, essere onesto con gli altri e dire il mio pensiero. Se alcune cose possono essere state forti come la frase ‘il poker online fa schifo’, purtroppo è la verità.
Purtroppo è la verità perché la stiamo rendendo così, e purtroppo più si va avanti e peggio sarà, se anche le poker room non faranno qualcosa per tutelare l’online.
Sia per quanto riguarda i solver, vedi il caso di Fedor Kruse o di altri giocatori su PokerStars, e alcune poker room sono state obbligate a rimborsare i giocatori proprio perché c’erano persone che usavano i solver in tempo reale, sia per i vari casi di ghosting, scambio account, multiaccount, tutte quelle scuole che ipocritamente non si guardano allo specchio e quando un loro stakato arriva in late stage prendono loro l’account o comunque aiutano quella persona che sta in late stage o in un final table importante.”
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Come migliorare il mondo del poker
Dario condivide con noi una visione molto più universale del microcosmo pokeristico, sottolineando quali siano i reali problemi e come non si possa fare finta che non esistano. Anzi, bisogna avere forza e volontà di lavorare insieme come community per migliorare tutto.
“Quindi credo che più che criticare le mie parole ci si dovrebbe guardare allo specchio tutti e cambiare questo atteggiamento per fare in modo che si salvaguardi il poker ma soprattutto i giocatori amatoriali. È questo in realtà che dovremmo fare per pulire il poker online.
Ci vuole molta più onestà da parte di tutti, e ci vuole un po’ una rivoluzione. Soprattutto in Italia dove purtroppo spesso si gioca magari in chat o Skype tutti insieme facendo una sorta di collusion, dove si fanno scambi di account, dove le persone vengono aiutate da quelli della scuola.
E io sono stato addirittura buono a non dire tutte queste cose proprio perché ci tengo al poker e non volevo sicuramente dare un cattivo messaggio.
Però di certo non potevo neanche dire una bugia. Non mi è mai interessato essere politicamente corretto, io sono per la verità e per la libera espressione, e le mie parole anche se forti credo che siano oneste.
Le persone nel mondo del poker dovrebbero guardarsi allo specchio, soprattutto quelli che vogliono fare i paladini della giustizia, quelli che hanno le scuole e dovrebbero appunto rivoluzionare questo mondo nel vero senso della parola.
Ammettere i limiti, ammettere tutti i problemi che creano a questo mondo, e invece che pensare esclusivamente al profit dovrebbero pensare all’ecosistema del poker. Questa è la realtà.”
Un intervento positivo?
Ma alla fine dei conti, a mente fredda e intervento concluso, Sammartino pensa di aver fatto un buon lavoro per pubblicizzare il poker?
“Secondo me sì, dal mio punto di vista, l’ho notato anche sui dati, le richieste di messaggi personali che mi sono arrivati di persone interessate al poker, o anche per il mio progetto UG, sono aumentate veramente in maniera esponenziale.
Quindi adesso la gente si sta appassionando al poker grazie a quell’intervista e si è appassionata alla mia storia, dove mi è stato addirittura criticato di parlare dei circoli…
Io ho iniziato a giocare a poker in un’epoca dove era impossibile farlo se non partendo dai circoli. Quindi, invece di sottolineare il fatto che ho affiancato il poker con qualcosa di brutto, andava in realtà sottolineato il fatto che nonostante in quel momento storico in Italia non fosse possibile giocare a poker, per me era una passione, un sogno così forte, che io l’ho fatto partendo dai circoli, partendo da situazioni molto molto difficili.
E anche questo diciamo, ho visto che è stato usato da alcuni per farsi pubblicità e per attaccarmi, quando in realtà questa cosa è piaciuta molto secondo me al pubblico.
Oltre al fatto che le battute sul Marina (locale per adulti in quel di Nova Gorica) e cose del genere in quel contesto le rifarei altre 10 volte.
Ripeto, io non ho vergogna ad esprimermi in maniera onesta in qualsiasi tipo di contesto. Quindi sono molto contento di quello che ho detto e sono molto contento della bellissima esperienza.”