Continuano i podcast di Dan Cates su YouTube. L’ultimo ospite è Carrot Corner, nome d’arte di Pete Clarke, youtuber di poker che offre contenuti formativi di ottima qualità (tanto, appunto, da essere chiamato da Jungleman!).
All’inizio della chiacchierata, uno dei primi punti che viene toccati è quello che entrambi definiscono il problema numero uno della carriera di un poker player. Essendo il più importante, non potevamo certo non condividerlo con la nostra community!
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Dan Cates: “È una cosa che mi ha riguardato quando stavo imparando il poker. Sono stato piuttosto bravo in questo in maniera praticamente naturale, ma è una delle cose che frena la maggior parte dei poker player: c’è un certo numero di barriere emozionali, e possiamo dire anche un buon numero.Â
Penso che sia il vero problema, ma in realtà è il problema con le persone in tutte le situazioni. Ci sono barriere emozionali che impediscono alle persone di cambiare la loro predisposizione a pensare ai problemi.Â
Io non penso che il poker sia così complicato da un punto di vista teorico, almeno al punto di essere mediamente vincenti, ma superare queste barriere è un po’ la radice di tutti i problemi.Â
Nel poker per esempio è: «Come trovi il coraggio di bluffare?» «Come trovi la disciplina di non ascoltare le tue emozioni?». Quindi, come fai a non farti coinvolgere troppo in un pot, o a permettere al tilt di prendere il controllo?”
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Carrot Corner: “Il coaching sul mental game non è la cosa che faccio più spesso, ma capita che venga fuori con qualche studente. Questo è perché sono d’accordo con te al 100%, penso che sia uno dei maggiori fattori, l’assassino silenzioso delle carriere pokeristiche che agisce dietro le quinte.
Proprio prima ho scritto un articolo sui tre peccati capitali nel poker, che secondo me sono:
- Voler vincereÂ
- Non voler perdereÂ
- Pensare che il poker sia un gioco di soldi
L’ho scritto in poco tempo, quindi non è che ci sia troppa ricerca.Â
Ovviamente chi legge pensa: «Certo che voglio vincere, no che non voglio perdere, e il poker è un gioco di soldi!» ma io credo che questi siano alla base del problema che hai tirato fuori.Â
Sto parlando delle emozioni dei giocatori, dei desideri, dei bisogni, delle paure. Entrano nella testa e portano il cervello ad azionare programmi mentali che sono ostacolanti per l’obiettivo di cercare la giocata +EV.Â
Ecco una cosa che ho scritto:
Prova a vederti come un operaio dell’EV in una linea di produzione. Arrivano le mani e il tuo lavoro è mettere i maggiori EV negli scompartimenti corretti prima di mandare la mano avanti nella produzione.Â
Che cada nello scompartimento di mani vincenti o di mani perdenti, non è una tua preoccupazione. Devi pensare solo a lavorare bene e a chiederti se sei stato bravo.